Chiusi anche i nidi privati, scoppia il caos

Stamani una decina di titolari di strutture saranno davanti al Palazzo comunale per protestare contro il provvedimento

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Quell’ordinanza di rinvio dell’apertura delle scuole si è abbattuta sui Nidi privati come uno Tsunami. Tanto che stamani, a partire dalle ore 9, i titolari delle strutture si sono dati appuntamento sotto la sede del Comune della Spezia per dare voce ai disagi che sono derivati da quella decisione. Una situazione di cui fanno fatica a capacitarsi. In estate avevano offerto servizi aggiuntivi alle famiglie che potevano lasciare i figli in un ambiente sicuro e protetto. E dal primo settembre avevano ripreso l’attività a pieno regime assicurando distanze, dispositivi di protezione per garantire la sicurezza di operatori e bambini.

Insomma tutto sembrava scorrere regolarmente. E di certo non si aspettavano che il recente provvedimento del sindaco Pierluigi Peracchini, nel quale si faceva slittare l’apertura delle scuole, in presenza, dal 14 al 24 settembre, avesse ripercussioni anche su di loro. "Ci siamo sempre tenuti in stretto contatto con l’amministrazione comunale. Sabato sera avevamo parlato con l’assessore Giorgi – spiega Joseph De Biasi, titolare insieme alla moglie, Valentina Longo, del Nido PIccoli Tesori di via Monfalcone –. E ci era stato detto che le nostre strutture erano aperte. Stessa garanzia ci era arrivata dalla coordinatrice regionale. Di conseguenza avevamo tranquillizzato i genitori che nel frattempo ci avevano telefonato per avere la certezza sull’apertura delle strutture visto che lunedì vanno al lavoro".

E invece ieri l’amara scoperta. "Soltanto stamani (ndr, ieri per chi legge), giorno festivo, abbiamo saputo che ci sono problemi. Anche la nostra apertura è stata spostata al 24, come le altre scuole. Peccato che noi eravamo già aperti. Ma lei non immagina il trambusto che è scoppiato...".

Sono circa una decina i Nidi privati in città. Alcuni piuttosto grandi come quello di De Biasi che ospita ventuno bambini. Ma ci sono altre realtà, altrettanto consistenti nel territorio comunale che ne accolgono anche 25. Sono quelle che hanno retto meglio agli scossoni provocati dalla chiusura forzata per l’emergenza sanitaria "Purtroppo alcune piccole strutture – aggiunge Joseph De Biasi – non sono riuscite a sopravvivere all’impatto del Covid, e non riapriranno più". E così da stamani alle 9 saranno davanti al palazzo communale per protestare contro il provvedimento perché non è possibile lasciare intere famiglie nel caos avvisandole all’ultimo momento e senza dar loro il tempo di cercare soluzione alternative, in attesa dell’apertura.

Anna M. Zebra