MATTEO MARCELLO
Cronaca

Cava sul Santa Croce. Bocciato il progetto presentato da un’impresa

La cava del monte Santa Croce non si tocca, almeno per ora. Il Comune della Spezia, all’esito della conferenza dei...

Il Comune della Spezia, all’esito della Conferenza dei servizi, ha espresso parere negativo sull’istanza presentata da un’impresa per la cava del monte Santa Croce (. foto di repertorio

Il Comune della Spezia, all’esito della Conferenza dei servizi, ha espresso parere negativo sull’istanza presentata da un’impresa per la cava del monte Santa Croce (. foto di repertorio

La cava del monte Santa Croce non si tocca, almeno per ora. Il Comune della Spezia, all’esito della conferenza dei servizi, ha infatti opposto il proprio diniego all’istanza presentata da una grossa azienda per la ricerca di materiali di cava volta ad accertare la qualità, la consistenza e la economicità del giacimento, finalizzata ad un possibile sfruttamento. La cava, dopo la chiusura da parte del precedente gestore, è inutilizzata da anni. Risale invece all’inizio del dicembre dello scorso anno l’istanza presentata dall’impresa. A portare la Conferenza di servizi verso la bocciatura della richiesta presentata dalla società, è stato il parere del Parco nazionale delle Cinque Terre: una parte della cava ricade infatti all’interno del Sito di interesse comunitario gestito dall’ente di Manarola. Proprio nella porzione del Sic ricade l’intervento proposto dalla società. "La documentazione integrativa ricevuta risulta essere realizzata nell’anno 2008, e risulta incongrua dal punto di vista temporale poiché basato su analisi e studi non descrittivi della situazione ambientale attuale nonché incongruo perché riferito ad una modalità di lavorazione non corrispondente alla richiesta attualmente oggetto alla conferenza dei servizi – si legge negli atti di Palazzo civico –. Pertanto, ritenuto che le integrazioni prodotte non abbiano superato le criticità avanzate dal comitato Tecnico del Parco, il Comitato stesso ha espresso parere negativo". "Emergono elementi di criticità e dissenso non superabili – si legge nel provvedimento comunale – riconducibili all’inadempimento rispetto alle richieste documentali avanzate, finalizzate a garantire un adeguato livello di tutela e conservazione degli habitat naturali e semi naturali, nonché della flora e della fauna selvatica, in conformità a quanto previsto anche dalle pertinenti direttive comunitarie in materia ambientale".

mat.mar.