REDAZIONE LA SPEZIA

Case popolari, la giungla dei ricorsi. Oltre 300 esclusi dalla graduatoria

Il Sunia è convinto: "Bando troppo articolato, diverse domande respinte potrebbero essere reintegrate"

Case popolari, la giungla dei ricorsi. Oltre 300 esclusi dalla graduatoria

Esclusa. Teresa quando ha consultato la graduatoria per l’assegnazione delle case popolari ha avuto quasi un mancamento. Ci sperava proprio in quell’alloggio, che sogna da una vita e che questa volta le sembrava ad un soffio. Over 65, piena di acciacchi e con un reddito molto basso sembrava la candidata ideale ma un vizio di forma nella compilazione della domanda le impedisce al momento qualunque accesso anche solo alla lista d’attesa. "Farò ricorso – dice – ma è la delusione è forte. Temo che ormai la casa me la da daranno dopo che sarò morta". La graduatoria, pubblicata da Arte lo scorso 21 febbraio, ha dato forma e ordine alle 2420 domande presentate dagli spezzini che sognano di avere un’abitazione consona alle proprie esigenze, alimentando speranze e distruggendo aspettative. Oltre a Teresa ci sono altri 326 esclusi, che avranno tempo sino al 22 marzo per presentare ricorso. "I nostri uffici di via Bologna 82 - precisa il segretario regionale del Sunia Franco Bravo - sono aperti dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 12 per qualsiasi tipo di consulenza. Il bando era scritto in maniera particolarmente articolata rispetto alle passate edizioni ed era facile inciampare o cadere in un errore fortuito. Siamo convinti che diverse domande ora respinte possano essere reintegrate". Il punto vero, quello di maggiore preoccupazione, è però quello del numero degli alloggi che saranno assegnati, secondo le previsioni del Sunia 112 nell’arco del prossimo biennio.

"Con una media di circa 60 case attribuite ogni anno, avanzando di questo passo perché tutte le oltre duemila richieste trovino accoglimento serviranno almeno sei o sette lustri". Una prospettiva di cui le persone che hanno fatto domanda sono per la gran parte ben consci, ma che non li ha frenati nel tentare di partecipare a quella che in molti avvertono come un qualcosa molto vicino ad una lotteria. "I numeri relativi al comune capoluogo – puntualizza l’amministratore unico di Arte La Spezia Marco Tognetti – sono leggermente superiori, entro la fine di quest’anno l’obiettivo è consegnare almeno 80 alloggi. Ma è certo che per far fronte a tutte le richieste in tempi celeri servano più investimenti, i segnali che arrivano da Regione e Comune sicuramente ci fanno ben sperare".

Il taglio degli appartamenti che verranno assegnati varia da 40 mq sino ad oltrepassare i 90, per rispondere alle esigenze della singola persona così come a quelle di una famiglia con tre o quattro figli a carico, con un canone medio da corrispondere compreso tra 110-120 euro. Bisogna certo aggiungerci le spese condominiali ma rimane comunque una cifra senza paragoni rispetto a quanto offerto da un mercato immobiliare spezzino che per quanto riguardi gli affitti risulta da tempo fortemente condizionato dal boom turistico degli ultimi anni. Cercare un’abitazione che non sia adattata ad uso affittacamere è impresa ardua e quando la si trova i prezzi sono alle stelle, 500 euro è la base da cui si parte. Valori fino a poco tempo impensabili per la nostra città che hanno messo sul filo di un rasoio tante persone che prima pagavano il canone con relativa serenità, che hanno frustrato le ambizioni di tanti fidanzatini di costruire il loro primo nido, generando paura e scompiglio anche in strati di popolazione che si pensavano immuni da uno scivolamento verso uno scenario di povertà.

Vimal Carlo Gabbiani