REDAZIONE LA SPEZIA

Casa emergenza infinita. Tante famiglie in difficoltà: "Idea petizione popolare"

Sunia e Cgil lanciano la proposta. "Manderemo le firme a Camera e Senato" "E’ necessaria la ristrutturazione di centinaia di alloggi da dare in affitto".

Casa emergenza infinita. Tante famiglie in difficoltà: "Idea petizione popolare"

Mutui alle stelle, crescita dei prezzi delle locazioni e tante famiglie che non riescono a fronteggiare le spese relative all’abitazione. A Spezia si ritorna a parlare di emergenza casa, con il Sunia e la Cgil che lanciano l’allarme. Nella nostra città ( secondo i dati ufficiali del Ministero dell’Interno) nel 2020 gli uffici giudiziari hanno eseguito 22 sfratti. Nel 2021 la cifra è più che raddoppiata, 54. Nel 2022, rispetto all’anno precedente, l’aumento è stato di circa il 300%, con l’esecuzione di 170 sfratti. "Non è difficile pensare che il 2023 sarà peggiore – dicono con preoccupazione Franco Bravo, presidente regionale del Sunia e Luca Comiti segretario generale Cgil Spezia – perché si vedranno gli effetti dell’eliminazione di alcuni sussidi che intervenivano anche a supporto del contributo all’affitto". Da qui l’iniziativa congiunta di lanciare una petizione popolare da inviare alla Presidenza del Senato e della Camera dei Deputati. "Chiediamo a tutti i cittadini di sottoscriverla – spiegano Bravo e Comiti – per accelerare e dare forza alla richiesta di un piano casa che consenta anche alla nostra città la costruzione, il recupero o l ‘acquisto sul mercato privato di centinaia di alloggi da destinare all’affitto di coloro che hanno presentato domanda e che diversamente rischiano di attendere invano una casa popolare". Nella petizione si chiede anche una normativa che dia ai Comuni il potere di programmazione del territorio in materia di affitti brevi. La svolta turistica degli ultimi anni del mercato immobiliare spezzino sembrerebbe avere aggravato una situazione già complessa.

"Non si trovano più appartamenti disponibili per essere affittati. I proprietari di seconde case preferiscono utilizzare la formula dell’affittacamere, più redditizia. Rimangono così penalizzate tante famiglie che faticano a trovare un’abitazione ad un canone sostenibile. I prezzi sono diventati esorbitanti rispetto al passato". Cgil e Sunia chiedono a tutte le istituzioni di predisporre un tavolo per discutere di una problematica che si porta dietro un disagio sociale molto forte. "Bussano ai nostri uffici persone spesso disperate. Chi si ritrova in mezzo a una strada perché non può più pagare un affitto ha la tentazione di sfondare una porta e di occupare abusivamente uno dei 350 alloggi popolari sfitti che sono nella nostra provincia. È un problema enorme, una vera ’bomba sociale’, che riguarda almeno 3000 famiglie di cui almeno 2000 nel solo comune capoluogo. Il bando appena concluso registra oltre 2400 domande. Statisticamente Arte riesce ad assegnare mediamente dalle 60 alle 80 case all’anno: significa che ci vorranno oltre 30 anni per dare un alloggio a tutti coloro che hanno presentato domanda.

V.C.G.