Carlo e Diana, amarcord a La Spezia: "Quella visita mai dimenticata su Vespucci e Grecale"

Il futuro re d'Inghilterra arrivò, insieme a Lady D, nell’aprile del 1985, per imbarcarsi sulla nave reale Britannia giunta in Arsenale. Il lancio-omaggio col paracadute degli incursori del Varignano davanti alla costa delle Cinque Terre

Alcune immagini della visita della coppia reale

Alcune immagini della visita della coppia reale

La Spezia, 12 settembre 2022 - Sono in diversi alla Spezia che all’elevazione a re del principe Carlo d’ Inghilterra hanno avuto un motivo in più per seguire notizie sui media e cogliere la... differenza: il riaffiorare della memoria dell’incontro ravvicinato con lui e Lady Diana, quando l’unione appariva solida. Accadde nell’aprile del 1985. Si tratta, ad esempio, di coloro che seguirono il passaggio della coppia in auto in città per raggiungere l’Arsenale metà dell’imbarco sullo yacht Britannia e di cerimoniali militari. Fra i testimoni, l’allora quindicenne, liceale, Massimo Benassi che sarebbe poi diventano colonnello della Guardia di Finanza (ora comandante provinciale a Pisa dopo esserlo stato alla Spezia): "Sfilarono davanti a tante persone: non ali di folla ma molti spettatori incuriositi. Allora più che Carlo ad attirare l’attenzione era Diana", ricorda.

Chi fu anche chi tributò gli onori: furono gli uomini che, nel 1985, erano imbarcati sulla nave scuola Vespucci e sulla fregata Grecale - meta delle visite dei dignitari reali - e gli incursori del Comsubin che offrirono a Carlo e Lady D lo spettacolo di un lancio col paracadute con ammaraggio davanti ai loro occhi. Fra questi ultimi c’era l’allora comandante di fregata Roberto Vassale, capo del Gruppo incursori e del team antiterrorismo nato all’interno del reparto speciale della Marina Militare.

"Ci lanciammo da un elicottero SH3D, da 2000 metri di altezza sul livello del mare, davanti alla costa delle Cinque Terre. La giornata era splendida; non ci fu una particolare preparazione: i lanci erano per noi routine. Carlo e Diana furono spettatori dal Grecale".

Emozioni? "Non più di tanto" dice Vassale che al suo attivo ha ben 2000 lanci e una forma mentis modellata al mantenimento del sangue freddo.

«Ci fu un gran daffare per tirare a lucido l’Arsenale, soprattutto la parte più prossima al molo dove venne ormeggiato lo yacht reale Britannia", racconta Francesco Chionna, allora guardia marina, fresco di promozione dopo il corso in Accademia, per il quale si sarebbe poi dischiusa una brillante carriera, fino a diventare comandante del Comsubin. Non incrociò gli sguardi di Carlo e Diana ma ha ben in mente il fermento di quei giorni: "Occorreva dare il meglio della base".