Con il cane legato al sellino della bici, 50enne provoca un incidente e scappa

La Spezia, la polizia la ferma pochi giorni dopo e la sanziona anche per il divieto di condurre l'animale in quelle condizioni

Pastore maremmano (Foto di repertorio)

Pastore maremmano (Foto di repertorio)

La Spezia, 9 settembre 2022 – Raffica di sanzioni per una cinquantenne spezzina che gira per la città in bici con il cane legato ad essa. 'È vietato condurre o far correre animali legati al guinzaglio o liberi al seguito di mezzi ciclabili e/o di locomozione a motore'. Così recita il Regolamento comunale sulla detenzione e tutela degli animali, adottato dal Comune della Spezia per promuovere e disciplinare la tutela ed il benessere degli animali di compagnia ma non solo, e sanzionare ogni atto di crudeltà contro di essi, il maltrattamento ed il loro abbandono.

Eppure tale regola, peraltro di buon senso, viene sistematicamente violata da una cinquantenne spezzina che, nonostante le sanzioni a raffica della polizia locale già a partire dall’anno scorso, ognuna di 200 euro, continua ad andare in bicicletta per la città costringendo il suo cane, che lega con un guinzaglio al tubo della sella del velocipede, a seguirla.

E così è stato anche ieri pomeriggio, quando una pattuglia della municipale ha incrociato la donna mentre percorreva in bici via Padre Giuliani con il cane puntualmente legato alla sella.

La ciclista è stata subito fermata dagli agenti che, nell’immediatezza, hanno verbalizzata a suo carico l’ennesima violazione di 200 euro al Regolamento. Tuttavia, come d’altronde accertato anche nei casi precedenti, l’animale non mostrava segni di maltrattamento o sofferenza, neppure ai polpastrelli delle zampe, ma anzi come sempre appariva allegro ed in ottime condizioni di salute.

Oltre a ciò, il particolare colore e modello della bicicletta facevano sorgere negli Agenti il dubbio che quel mezzo a due ruote fosse stato protagonista, pochi giorni prima, di un incidente stradale avvenuto proprio tra via Padre Giuliani e via Bologna. Ma dopo il sinistro, in quell'occasione, la ciclista coinvolta, che aveva guarda caso un cane legato alla bici, si era allontanata senza fornire alla controparte i dati per il risarcimento del danno cagionato.

La pattuglia ha contattato quindi i colleghi della Sezione Infortunistica che sul posto hanno potuto completare gli atti relativi all’incidente, e contestare alla ciclista le sanzioni al Codice della Strada per aver omesso di concedere la precedenza all’autovettura antagonista e di farsi identificare per la conseguente azione di risarcimento, con ulteriori sanzioni per un importo massimo fino a circa 2000 euro.

I dati della ciclista sono poi stati forniti alla conducente dell’autovettura per il risarcimento dei danni e, qualora venga avviata una pratica di richiesta di ristoro dei danni, la responsabile dovrà provvedere di tasca propria non avendo assicurato in alcun modo la conduzione e la circolazione del proprio velocipede su strada.

Marco Magi