Campus, tagli ai compensi dei prof Uno lascia: "Una ferita alla dignità"

Per decine di docenti a contratto la rimodulazione della paga oraria a lezione da 100 a 50 euro lordi "Ma il tempo da dedicare è il doppio tra riunioni, esami, assistenza alle tesi e sessioni di laurea"

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Il tam tam della notizia arriva fino al Salone di Genova insieme al plauso per l’unicità internazionale dell’Università spezzina vocata alla nautica, le intuizioni che l’hanno generata e la sua produzione di ’cervelli’. "Sono di Milano. Mi sono iscritto inseguendo il sogno di specializzarmi nella progettazione di barche a vela e purtroppo ho saputo che quel corso specifico quest’anno non si svolgerà più perché il professore ha rinunciato alla cattedra in quanto gli è stato tagliato il compenso" è la dichiarazione rimbalzata nello stand della prestigiosa rivista Nautica che nei primi anni 2000 aveva fatto da trampolino di divulgazione di diverse tesi di laurea di allora studenti ora affermati ingegneri e designer di barche da diporto. La ricerca del docente non impegna più di tanto, dopo essere risaliti al suo nome: in rete c’è un sito che racconta la poliedricità della sua attività professionale. E’ titolare di un affermato studio di progettazione e direttore tecnico del cantiere Eurocraft di Vado Ligure (superyacht). Lui è Paolo Ponsicchi, classe 1960, ingegnere navale e meccanico, fino allo scorso anno docente a contratto nel campus, dopo 7 anni di apprezzata attività: le sue dispense, realizzate gratis per gli studenti, costituiscono un faro anche oltre il periodo di studi. Lo contattiamo.

Professore, cosa è successo? Davvero si è tirato indietro perché non ritiene adeguata la retribuzione? A quanto ammonta?

"Il rettore dell’Università di Genova l’ha tagliata della metà: da 100 euro netti a 55 euro lordi a lezione. Ma il disagio non è tanto e solo per il fattore economico, col quale vanno comunque fatti i conti in tempi di inflazione galoppante. La ferita è soprattutto alla dignità professionale. L’ho ritenuta intollerabile".

Cioè?

"Anche quando il compenso era di 100 euro netti ad ora di lezione la motivazione all’impegno era alimentata dalla passione, considerando che l’attività di docenza ’frontale’, in aula o all’epoca delle lezioni a distanza, va ben oltre la trasmissione del sapere: l’impegno si estende alla preparazione delle lezioni e dei supporti didattici, alle riunione organizzative, al percorso didattico ad personam sviluppato con i laureandi per la preparazione delle tesi, agli esami, alle sessioni di laurea. In pratica il tempo da dedicare è il doppio rispetto a quello oggetto di retribuzione. Senza contare, al di là del rimborso spese su esibizione delle pezze di appoggio dei costi, del tempo da destinare al raggiungimento del campus e al ritorno a casa. Io abito a Genova ed ho lo studio a Vado Ligure. Il viaggio è lungo. La passione è arrivata ad un punto di non ritorno. Con tutto il rispetto per gli addetti alle pulizie, a conti fatti il compenso dei docenti a contratto è similare, dopo anni di esperienza professionale e anni dedicati allo studio".

Gli altri docenti a contratto continuano stringere i denti. Quanti sono?

"Non sono in grado di indicare un numero preciso. Comunque diverse decine. So che hanno chiesto un confronto col rettore e al suo rappresentante in sede. Non conosco gli sviluppi. Dopo più di trent’anni di professione, sono convinto che il lavoro, qualunque esso sia, debba essere retribuito per quello che vale e per quanto vale chi lo fa. Ho compiuto una scelta amara, ma sono sereno".

Al di là dela decisione a malincuore del professor Ponsicchi e al netto del venir meno del corso per la progettazione delle barche a vela, proseguono le lezioni all’università spezzina, emanazione di quella di Genova, con gestione logistica a cura di Promostudi, la fondazione interenti che ha promosso lo sviluppo dell’ateneo, da due anni insediato - dopo l’esperienza ai Colli - in una parte dell’ex ospedale militare con prospettive di estensione su tutto il complesso in fregio a viale Fieschi se la ’cittadella della sanità’ verrà realizzata in Arsenale, con fondi a carico della Regione. Il tema dei tagli ai compensi riguarda non solo i professori a contratto ma anche gli associati e gli ordinari, il cui compenso, correlato all’anzianità di servizio e ai titoli maturati, è più alto. Dopo tutti gli investimenti per il campus e la fama da esso conquistata, correre il rischio di perdere docenti appare paradossale. La fuga di uno è allarmante.

Corrado Ricci