
Caccia a tre vincitori del jackpot da favola "Ho scelto io i numeri, mi aspetto un regalo"
di Vimal Carlo Gabbiani
Tori e cavallini rampanti. Nell’immaginario collettivo di cosa si potrebbe comprare con oltre quattro milioni di euro non manca mai, almeno nella menti degli uomini, un’autentica fuoriserie, e Lamborghini e Ferrari sono i nomi più gettonati. E poi il pensiero corre a fantasticare su ville con piscina, vacanza da capogiro, vestiti di lusso e soprattutto la libertà di smettere di lavorare. Desideri che le persone pronunciano a mezza bocca, sospirando, perché la probabilità di realizzarli è quasi nulla. Non però per i tre spezzini che hanno sbancato il Supernalotto con una schedina giocata nella ricevitoria all’angolo con Via dei Mille e che, grazie all’estrazione di giovedì sera, si sono portati a casa 4.123.704,71 euro. L’edicola della piazza, nella mattinata grigia e umida che segue la sera della vincita, riceve più visite del solito. Non solo chi acquista il giornale ma anche curiosi che la fotografano, ripromettendosi di giocare il giorno stesso, sfidando la maledizione del venerdì 17, in quello medesimo posto nella speranza che la dea bendata sia ancora nei paraggi e non si sia invece già volatilizzata altrove.
L’euforia, accompagnata dall’esercizio mentale di trasformare in cose concrete quella montagna di denaro, è però alternata con la fatica di far quadrare i conti mentre si fa la spesa nei vicini banchi del mercato. "I tempi per tante famiglie non sono nient’affatto facili – spiega Daniele Amato, il titolare della ricevitoria – e il quantitativo di chi gioca aumenta. Schedine che sono quasi una preghiera, spesso ispirata da numeri legati alla storia familiare, per chiedere una svolta improvvisa nella propria vita". La scelta della combinazione vincente – 1, 38, 47, 52, 56, 66, jolly 72, superstar 23 - in questo caso però non è frutto del fiuto dei tre fortunati, bensì del suo intuito. "Noi ricevitori attraverso la bacheca Sisal possiamo selezionare delle giocate sistemiche prenotando delle quote da rivendere poi ai nostri clienti. Di questa sistina mi è piaciuta particolarmente la prima fila di numeri, l’ho scelta per quello". Un’intuizione che auspica possa essere riconosciuta anche da chi presto incasserà. "Ad essere sincero un piccolo regalino me lo aspetto, ma se non dovesse essere così non me ne farò un cruccio". Il tema della condivisione, della generosità è centrale anche nei commenti della piazza, che a metà mattina raggiunge il picco del suo traffico umano. Piace molto l’idea che il jackpot più alto della storia - 371 milioni di euro, record mondiale – sia stati suddiviso tra novanta fortunati, sparsi in tutta Italia. Una cifra così enorme, si ripete, in tasca ad una sola persona sarebbe stato folle. E poi altri luoghi comuni, come la speranza che i soldi finiscano a persone rette moralmente e che la beneficenza non sia trascurata. Ma affiora sempre, in tutti i commenti, il retropensiero del "se avessi vinto io".
Non è invidia, è più qualcosa di simile allo sbigottimento nel constatare che la fortuna era pochi metri da sé, in quell’edicola a cui si passa a fianco tutti i giorni, ma non si è stati in grado di afferrarla. "Un nuovo montepremio del Superenalotto è naturalmente già disponibile - spiega Daniele alle persone novizie del gioco che vogliono informarsi – e già supera i 54 milioni di euro. La caccia è di nuovo aperta." Ma ormai si è fatta l’ora di pranzo, e tutti si dirigono verso casa. Gli unici a cui probabilmente le forte emozione della sera ha chiuso la bocca dello stomaco sono proprio i tre vincitori.