
di Franco Antola
E’ uno studio ampio e documentato sulle caratteristiche del territorio dal punto di vista storico, architettonico e ambientale, ma anche un viaggio a ritroso nella memoria ricco di testimonianze di chi in quei luoghi ha lavorato e vissuto. Una "fotografia" dalla duplice lettura quella realizzata da un gruppo di abitanti del Canaletto sul Borgo di Baceo, l’area di via Prosperi interessata dalla variante urbanistica che prevede l’edificazione di due palazzi al posto del vecchio nucleo abitato, ora in stato di abbandono. Un contributo di studio, ma anche il tentativo di dimostrare che quel borgo merita un’attenzione diversa da parte dell’amministrazione comunale. Per questo l’indagine è stata consegnata alla Soprintendenza come ulteriore elemento di conoscenza, in attesa del completamento della procedura di Vas e di quell’inchiesta pubblica che gli abitanti hanno chiesto formalmente al Comune.
Ieri mattina lo studio è stato presentato da un "comitato" ristretto di residenti costituito dall’architetto Roberta Mosti, da Fabio Giacomazzi, esperto di ambiente e territorio, e dalle professoresse Eliana Vecchi e Maria Cristina Mirabello. Dagli abitanti è stata rilanciata anche la richiesta al Comune perché di un segnale sull’effettiva volontà di attivare l’inchiesta pubblica sollecitata da abitanti e associazioni, che evidentemente vogliono dire la loro sul destino del Borgo di Baceo.
"Si tratta di una risposta importante – sottolinea Roberta Mosti – anche nell’ottica della Valutazione ambientale strategica, ma i tempi devono essere rapidi, perché quello strumento, se tardivo, resterebbe privo di qualunque efficacia. Purtroppo quella risposta non è ancora arrivata e non riusciamo a capirne il motivo". La ricerca consegnata alla Soprintendenza è il frutto del lavoro di ricerca di cittadini dalle diverse competenze. "Personalmente - spiega Giacomazzi - ho condotto un’indagine che rivela la presenza di interessanti varietà botaniche, come la cannuccia di palude che testimonia una falda molto superficiale, assieme a molte specie legate all’attività agricola e a filari di pioppi che accompagnavano le strade poderali. Lo studio botanico è accompagnato anche da un’indagine cartografica che rivela i primi insediamenti edilizi realizzati fra la fine dell’800 e i primi anni del ‘900, con la massima espansione, documentata dalle carte catastali, avvenuta attorno agli anni ‘20 del secolo scorso con sei-sette edifici che rappresentano il nucleo centrale del Borgo di Baceo". Lo studio propone fra l’altro testimonianze inedite, come gli elaborati - disegni e temi- realizzati dagli alunni della scuola elementare del Canaletto nel 1932 su tematiche sorprendentemente attuali, come la conoscenza e il rispetto dell’ambiente.