Bianchi candidata da Conte in Lazio "Una sfida avvincente e complessa"

La presidente sfiderà D’Amato e Rocca. Ma si incrina subito il feeling stabilito con Spezia e la Liguria. Il governatore: "Un impegno incompatibile con quello alla guida del Parco". La Lega chiede le dimissioni

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di Matteo Marcello

Le prime voci si erano rincorse confusamente poco prima di Natale, ma ieri hanno trovato l’ufficialità. La spezzina Donatella Bianchi, 59 anni, presidente del Parco nazionale Cinque Terre, correrà per la presidenza della Regione Lazio, candidata dal Movimento cinque stelle. Le elezioni si terranno i prossimi 12 e 13 febbraio, e sarà una corsa a tre che vedrà la Bianchi contrapposta al candidato del centrosinistra indicato dal Pd, Alessio D’Amato, e a quello sostenuto dal centrodestra Francesco Rocca. Una candidatura, quella annunciata da Giuseppe Conte, che di fatto conferma le simpatie dei grillini verso la giornalista Rai, già presidente di Wwf Italia: nel 2019 fu proprio il pentastellato Sergio Costa, allora ministro dell’Ambiente, a nominarla d’intesa con la Regione alla guida del Parco.

Le prime dichiarazioni della candidata non si sono fatte attendere. "Transizione ecologica, salvaguardia ambientale e lotta alle disparità sociali hanno contraddistinto la mia vita professionale e la mia crescita come cittadina. Si tratta di valori non negoziabili che giorno dopo giorno ho ritrovato nell’azione politica del Movimento 5 Stelle e che sono alla base della proposta programmatica per il Lazio che ho condiviso con il presidente Giuseppe Conte" sono state le prime parole della Bianchi. La presidente del Parco nazionale, che ha parlato di "sfida avvincente e complessa, alla quale intendo dedicarmi senza risparmio, a partire dalla presentazione della piattaforma programmatica", ha annunciato che inizierà "da subito a raccogliere le esigenze dei cittadini laziali nei territori, ascolterò le loro voci e farò in modo che questo dialogo non rimanga confinato nel classico programma della campagna elettorale. Farò in modo che questo confronto sia alla base di una amministrazione vicina alla cittadinanza". Allo stesso modo, non sono mancate le reazioni immediate: e se a livello nazionale è già contro Pd-M5s, a livello locale a finire nel mirino è proprio la presidente del Parco.

Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti a margine della conferenza stampa al Teatro nazionale di Genova, non lesina dubbi. "Esattamente come avevamo dato l’intesa al ministro per la sua nomina qualche anno fa, oggi credo che un impegno nel Lazio serio e a tempo pieno di Donatella Bianchi sia incompatibile con un impegno a tempo pieno e serio nel Parco delle Cinque terre, per un banale motivo comprensibile a tutti. La scelta è sua e deve valutarne l’opportunità, dal momento che l’impegno che si era presa sul Parco è a tempo pieno – dice il governatore –. Al netto delle posizioni politiche che non sono le mie, ovvero se fossi nel Lazio non la voterei, l’impegno nel Parco delle Cinque terre, uno dei gioielli dell’Unesco e dei parchi principali del Paese, è un impegno con la Liguria e a tempo pieno". Altrettanto dura è la presa di posizione dei parlamentari liguri della Lega, la senatrice spezzina Stefania Pucciarelli e il deputato genovese Francesco Bruzzone, che chiedono alla Bianchi "di dare le dimissioni da presidente del Parco delle Cinque Terre, perché il ruolo che ricopre deve essere estraneo a qualunque dinamica di partito". Posizioni, queste, che hanno mosso la replica proprio dell’ex ministro, oggi deputato, Sergio Costa, per il quale la candidatura della Bianchi sarebbe "non incompatibile con presidenza del Parco. Donatella Bianchi sarà un’ottima presidente della Regione Lazio così come è un’ottima guida del Parco nazionale delle Cinque Terre". Ironica e tagliente la senatrice spezzina di Italia Viva, Raffaella Paita: "Massimo rispetto per la persona. Ma io ricordo i tempi in cui il nome di Donatella Bianchi veniva speso frequentemente dalla corrente di Andrea Orlando per diversi ruoli. Ho la sensazione che pur di far perdere D’Amato stanno provando un campo largo. Larghino. Stretto, dai…". In questi mesi toccherà con molta probabilità al vicepresidente del Parco, il sindaco di Monterosso Emanuele Moggia, mantenere le redini dell’ente. "Donatella è un’ottima persona, capace e competente, e si è instaurato un rapporto di collaborazione e di stima reciproca in questi anni. Sono contento che possa avere questa occasione" dice Moggia.