
Bellazzini e il saluto alla Corazzata ’Roma’
Aspettava questo giorno Da tempo, da sempre: Gustavo Bellazzini in più occasioni aveva manifestato il desiderio di poter portare un omaggio ai 1.393 marinai scomparsi nell’affondamento della Corazzata Roma il 9 settembre del 1943. Colpita dalle bombe radioguidate sganciate dai caccia tedeschi, la ’Roma’ affondò al largo del Golfo dell’Asinara: Bellazzini è l’ultimo dei sopravvissuti dei 622 naufraghi che quella tragica scamparono al disastro. Il 102enne spezzino parteciperà da stamani alla giornata dedicata alla commemorazione dell’ottantesimo anniversario dell’affondamento della Corazzata ’Roma’, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La partecipazione dell’ex fuochista della Roma è stata organizzata dalla Marina Militare sin dalla sua partenza l’altro pomeriggio in aereo da Pisa con destinazione Alghero, accompagnato dalla figlia Giuseppina e assistito da un medico e un infermiere. Oggi per lui sarà un giorno atteso da tempo. Stamani autorità civili e militari saliranno sulla portaerei Cavour, per raggiungere il punto dell’affondamento nel mare del Golfo dell’Asinara, a circa 16 miglia da Porto Torres. Nel corso della cerimonia il Capo dello Stato Mattarella deporrà una corona d’alloro in prossimità del punto di ritrovamento del relitto. Nei mesi scorsi Bellazzini aveva incontrato alla Festa della Marina a Spezia il ministro della difesa Guido Crosetto, che lo aveva salutato con un caloroso abbraccio.
E proprio a Crosetto nel giugno scorso si era rivolta la senatrice Stefania Pucciarelli per metterlo a conoscenza del desiderio espresso da Bellazzini, reduce della Seconda Guerra Mondiale nelle fila della Marina Militare "e unico vivente rimasto dei 662 sopravvissuti all’affondamento della corazzata Roma. Vorrebbe poter tornare sul luogo del naufragio nel mare dell’Asinara – scrive Pucciarelli, che oggi sarà presente alla cerimonia – ho ritenuto di adoperarmi affinché si possa valutare la possibilità di poterla esaudire, con un suo coinvolgimento al tradizionale momento evocativo organizzato annualmente in occasione della ricorrenza del 9 settembre. Credo che sia un atto dovuto come riconoscenza nei confronti di un compatriota, avanti con l’età, ma con un immutato spirito di convinta attenzione ai valori della nostra nazione".