REDAZIONE LA SPEZIA

Barriere visive anti cinghiali "Così salviamo l’agricoltura"

Partita con successo la sperimentazione all’interno del Parco delle Cinque Terre. Già installate a Riomaggiore e Spezia, sarà ora la volta anche di Vernazza

Al via nel Parco Cinque Terre una sperimentazione che potenzia l’efficacia delle attività di controllo indiretto contro i danni da ungulati a protezione delle aree coltivate, tema molto sentito dagli agricoltori. Le fototrappole installate nel bosco per monitorare l’efficacia dei cattle guard, dissuasori per ungulati, confermano che la sperimentazione avviata a giugno dal Parco sta ottenendo buoni risultati. Nelle immagini è possibile vedere alcuni esemplari di caprioli e cinghiali fanno marcia indietro di fronte ai passaggi con base sospesa e tubi di acciaio, posizionati in alternativa ai cancelli lungo il recinto di chiusura comprensoriale a protezione delle aree agricole. "Gli ungulati – spiega l’esperto in gestione faunistica del Parco, Daniele Duradoni, del Centro Studi Bionaturalistici – hanno una visione meno dettagliata e difficoltà nella percezione della profondità. I cattle guards creano una barriera visiva che impedisce a questi animali di attraversare la linea della recinzione, fruttando il loro istinto a non cadere e ferire le zampe". I passaggi dissuasori, dotati di corrimano, inibiscono solo il transito degli ungulati dannosi per le colture agricole e l’equilibrio degli ecosistemi, senza interferire con la vita degli altri abitanti del bosco e le attività dei camminatori. Si sono dimostrati più efficienti dei cancelli, spesso lasciati inavvertitamente aperti. La recinzione è già presente nei comuni di Spezia, Riomaggiore, ed è in via di ultimazione il primo lotto a Vernazza, da Porciana fino a San Bernardino sopra a Corniglia che proseguirà poi fino a Monterosso.