Bando case popolari, il Tar cassa il ricorso

Il Tar ligure ha respinto il ricorso di un cittadino straniero contro le norme del bando di gara lanciato da Arte per l'assegnazione di alloggi nel Comune della Spezia, ritenendolo inammissibile. La graduatoria finale è in fase di istruttoria.

Nessun vizio di illegittimità nel bando lanciato Arte per la formazione di una graduatoria finalizzata all’assegnazione di alloggi nel Comune della Spezia. Lo ha certificato il Tar ligure, che ieri ha respinto il ricorso presentato da un cittadino straniero contro le norme contenute nel bando di gara lanciato dall’Azienda regionale territoriale per l’edilizia. Il tribunale amministrativo ha giudicato inammissibile l’affondo giudiziario dell’uomo, nel mirino del quale era finita una norma del bando che prescriveva, tra la documentazione da allegare obbligatoriamente alla domanda pena l’esclusione, anche quella attestante il possesso del permesso rilasciato dalla questura per asilo politico o il permesso rilasciato per protezione sussidiaria. Documentazione non posseduta dal cittadino che, in attesa di risolvere una controversia con il ministero dell’Interno per il rilascio del titolo definitivo di soggiorno per protezione internazionale, era in possesso della sola ricevuta di presentazione di richiesta rinnovo del permesso di soggiorno, documento non valido ai fini della presentazione della domanda per ottenere l’alloggio popolare.

La sentenza è stata depositata ieri, con i giudici del Tar ligure che nel ritenere inammissibile il ricorso hanno evidenziato come "a sostegno della illegittimità della clausola del bando impugnata il ricorrente non adduce motivi di diritto oggettivo pertinenti alla peculiare posizione dei richiedenti lo status di rifugiato e suscettibili di condurre all’annullamento del bando". Il bando si pè chiuso lo scorso 30 settembre , con gli uffici di Arte che hanno avviato da circa una settimana la fase istruttoria sulle oltre 2400 istanze ricevute.

mat.mar.