MATTEO MARCELLO
Cronaca

Bambina di 3 anni dimenticata sullo scuolabus. Il Comune dovrà risarcirla

Il Comune di Lerici condannato a pagare 16mila euro alla famiglia della piccola. Non era scesa dal mezzo dove è rimasta tutta la mattina: ritrovata in lacrime

Scuolabus (foto d'archivio)

Lerici (La Spezia), 2 luglio 2022 - Bambina dimenticata sullo scuolabus, Comune condannato a risarcire i genitori. Così ha deciso il tribunale civile della Spezia sulla vicenda avvenuta nel 2013 a Lerici, dove una piccola di tre anni fu dimenticata per un’intera mattinata a bordo del pulmino che avrebbe dovuto portarla a scuola.

La piccola, salita sullo scuolabus attorno alle 8.35, avrebbe dovuto raggiungere una scuola dell’infanzia privata. Tuttavia, l’accompagnatrice – una suora che si occupava di scortare i bambini per conto dell’associazione che gestisce la materna – scese dal bus senza la bimba, con l’autista che proseguì il suo viaggio verso il capolinea lasciando poi il mezzo parcheggiato in una piazzola. La piccola fu ‘scoperta’ solo più tardi, attorno alle 13, spaventata e in preda al pianto, da alcuni ragazzini delle scuole medie saliti sul medesimo bus. Quanto accaduto finì subito in tribunale.

Dopo l’archiviazione dell’indagine penale a carico dell’accompagnatrice e dell’autista dello scuolabus, i genitori della bambina si sono affidati all’avvocato Paolo Munafò per l’offensiva civile che ha visto chiamati in causa non solo il Comune, ma anche la scuola dell’infanzia privata, la cooperativa cui era affidato il trasporto scolastico, l’autista, l’ordine di riferimento della suora accompagnatrice, e una compagnia di assicurazioni.

Una battaglia legale nel quale è stata decisiva la perizia della ctu commissionata dal giudice, che ha certificato un disturbo post traumatico da stress acuto nella piccola, tale da provocare "sofferenza personale, rifiuto a frequentare la scuola per 15 giorni" cui è seguito il rientro a scuola "ma con evitamento assoluto all’uso del pulmino".

Un evento traumatico tale che "a distanza di 4 anni" nella piccola "residua un sintomo caratterizzato da evitamento invincibile a parlare o anche solo ad accennare all’evento traumatico e disagio nell’ascolto" di quanto accaduto. Il giudice Adriana Gherardi ha condannato il Comune a pagare alla famiglia 15.842 euro tra risarcimento e interessi, e 6.327 euro di spese legali, ma al contempo ha accertato una responsabilità da parte della scuola materna privata nella violazione degli obblighi nei confronti del Comune "per non avere fornito adeguata assistenza ai minori nel corso del trasporto", e per questo l’ha condannata a mantenere indenne l’ente comunale delle somme per cui è stato condannato nei confronti della famiglia.

Il consiglio comunale dell’8 luglio sarà chiamato a riconoscere un debito fuori bilancio di 29.770 euro: il Comune ha già inviato all’associazione che gestisce la materna privata la richiesta di rifusione delle spese sostenute per risarcire la famiglia della piccola.