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Azzerate le ’mangiatoie’ E ora il fenomeno dilaga

Il servizio del Parco di Montemarcello era un termometro per contare i capi. Intanto la Regione corre ai ripari: raddoppiata la quota di animali cacciabili

Un tempo si trovavano nei boschi, nascosti tra i rovi e canaloni che soltanto grazie alla loro forza e stazza potevano percorrere senza pericolo. Poi le abitudini dei cinghiali sono cambiate e dalle colline si sono lentamente avvicinati alle abitazioni, ai terreni coltivati, ai giardini, scendendo perfino al mare. Il Comune di Ameglia ne sa qualcosa e da anni si trova a dover governare una difficilte convivenza tra gli abitanti e centinaia di ungulati. Il numero preciso è difficile conoscerlo anche perché non esiste più il servizio programmato all’ente Parco di Montemarcello Magra Vara che contribuiva a tenerli lontano dai centri abitati. Erano state realizzate delle ’mangiatoie’ rifornite di cibo, così i cinghiali sapevano dove andare per fermare la fame e in qualche modo si riusciva a tenere il conto delle presenze. Adesso questo servizio non esiste più e gli ungulati hanno deciso di scendere a valle. A Montemarcello non è difficile trovarli nelle viette, in cerca dei contenitori dell’umido lasciati all’esterno delle abitazioni oppure intorno ai cestini porta rifiuti. Un paio di estati fa una famigliola di cinghiali è stata l’attrazione serale di Bocca di Magra. Scendevano nel tardo pomeriggio e stazionavano alla villa Romana entrando da qualche passaggio e venivano perfino rifocillati dai turisti, tanto che il Comune fu costretto a emanare un’ordinanza di divieto e a recintare adeguatamente i possibili punti di ingresso degli animali. Oltretutto, sono presenze pericolose quando incrociano animali domestici, in particolare cani al guinzaglio. Intanto nella prossima stagione di caccia in Liguria è aumentata la quota di abbattimenti consentiti, portata a 35 mila 451 capi. Lo ha previsto il piano regionale di interventi urgenti per la gestione e controllo dei cinghiali a difesa delle aree urbane e di quelle coltivate.

Massimo Merluzzi