Asti sul Centro Allende "Se ne fa un uso distorto"

L’ex assessore dell’attuale giunta non lesina critiche all’amministrazione "L’attività prevalente doveva essere culturale, invece è la ristorazione"

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Non accenna a placarsi la polemica sul Centro Allende. Il dibattito, con l’affondo polemico della candidata a sindaco del centrosinistra, Piera Sommovigo, e la risposta piccata dell’assessore al patrimonio e candidata consigliera Manuela Gagliardi, si amplia con l’intervento dell’ex assessore alla cultura della giunta Peracchini, Paolo Asti, all’epoca principale fautore del rilancio della Pinetina, ma che non lesina attacchi all’amministrazione uscente sull’attuale utilizzo della struttura. "Appare evidente che l’uso è quanto meno distorto rispetto all’impegno in delibera (quella che fissava gli indirizzi per l’utilizzo, ndr) che individuava come attività prevalenti quelle culturali, di spettacolo, di intrattenimento, di accoglienza e promozione turistica e formative, e come altre attività quelle di punto ristoro, bar, ristorante. E’ evidente a tutti che l’attività prevalente sia quella di ristorazione, bar e quant’altro in supporto di spettacolo e intrattenimento, mentre la parte culturale non abbia trovato al momento alcun riscontro – sostiene Asti –. Ricordo poi l’esclusione del progetto di un’impresa locale, che vanta successi in tutto il mondo, perché troppo spinto sulla ristorazione e poco sull’attività culturale. Mi viene da pensare al gioco ’trova le differenze’ e pur sforzandomi non ne vedo una. Ma attenzione, non sono qui a dire che un progetto sia meglio di un altro, ma soltanto che non mi stupisce".

Asti ricorda come da assessore condusse "da solo la battaglia amministrativa per poter esternalizzare la struttura secondo un progetto di recupero. Cominciai a lavorare al progetto nel 2018, subii attacchi personali e nessun incentivo ad andare avanti. A tutto questo posi una sola condizione, che l’attività culturale svolta al Centro Allende avesse una valenza prevalente e quella di ristorazione e bar accessoria. E fu con la delibera di giunta del 20 maggio 2019, con le linee di indirizzo per l’indizione di un bando di gara pubblica per l’assegnazione in concessione della gestione del complesso, che si concluse l’iter burocratico amministrativo, di quella idea diventata un atto concreto".