
"Arsenale a lucido solo per Seafuture Ma la dirigenza è biodegradabile"
L’Arsenale tirato a lucido per l’ottava edizione di Seafuture muove le proteste del personale civile della Marina militare. La vigilia della manifestazione internazionale sulla Blue Economy è caratterizzata dall’affondo a piedi uniti delle Rsu di Marinarsen, che tornano a mettere nel mirino i vertici della Marina e la politica. "Un evento che in poco tempo, attraverso un’organizzata macchina operativa, ha realizzato tendostrutture immense, installato l’impianto di condizionamento in una mensa sprovvista da sempre, a discapito del personale civile e militare che ci ha lavorato fino a ora, ha riesumato l’estetica di edifici diroccati, sfalciato l’erba di ogni campo, verniciato qualsiasi ferro arrugginito, coinvolto tutta la Marina autoctona, i vertici e la politica locale e nazionale. Ma per ripristinare due buche in Arsenale abbiamo bisogno di Seafuture?" dicono le Rsu della base navale spezzina, che chiedono "quanti soldi stanno spendendo per una tale organizzazione, e di chi? Ad ogni modo il luogo si coniuga perfettamente all’evento, contrapponendo la sciatteria di uno stabilimento abbandonato alla sostenibilità ambientale, alla ricerca e allo sviluppo tecnologico. Quale palcoscenico migliore per dimostrare come la non gestione di una classe dirigente possa distruggere un polo di eccellenza?".
Nel mirino finisce anche la gestione dell’Arsenale, che secondo le rappresentanze sindacali fino a oggi è stata alla "speriamo che me la cavo, pensando più alla propria carriera che alla gestione dello stabilimento. C’è effettivamente anche un elemento green non trascurabile, la biodegradabilità di una dirigenza che ogni due anni rotola via senza che nessuno ne abbia alcun rimpianto".
Il futuro dell’Arsenale come Base Blu è altro tema caldo affrontato dalle Rsu di Marinarsen, per le quali il quadro è invece desolante, caratterizzato dal "maggior numero di officine mai chiuse in precedenza, da bacini non più gestibili da personale in house, da mense in condizioni mai viste, dalla centrale elettrica in agonia e da infrastrutture che non garantiscono le minime condizioni di sicurezza. Con estrema franchezza, la considerazione blu che ci rimane, è quella di vivere nel paese dei Puffi". "Cosa hanno fatto, fino a ora, i politici e i dirigenti civili e militari, titolari di incarichi prestigiosi e ruoli chiave? Eppure, noi siamo ancora qui, a chiedere a tutti di intraprendere qualsiasi iniziativa utile, per ridare dignità al personale civile delle Difesa e lustro alla Base Navale".
mat.mar.