Ance invoca maggiori investimenti. Ma preoccupa il calo demografico

La presentazione di Aedificando occasione per rilanciare lo studio commissionato ad Ambrosetti. Ventiquattro progetti per fare grande il territorio, ma entro il 2030 la popolazione si ridurrà di 4mila unità .

Ance invoca maggiori investimenti. Ma preoccupa il calo demografico

Ance invoca maggiori investimenti. Ma preoccupa il calo demografico

Lo studio strategico commissionato da Confindustria La Spezia a "The European house - Ambrosetti" ci fornisce una visione del futuro in cui convivono assieme luci e ombre. Inserito all’interno di AEdificando - la rivista di settore edita da Ance La Spezia nella cui sede di via Don Minzoni è stato ieri presentato l’ultimo numero - lo studio fotografa gli asset e le opportunità associate ai grandi progetti di investimento sul territorio, definendo anche le condizioni abilitanti al successo. Passando al setaccio dati, statistiche e numeri dell’economia provinciale l’analisi rivela un ottimo potenziale di crescita. I progetti individuati come altamente strategici sono ventiquattro, e tra questi figurano tra gli altri il completamento e il raddoppio della linea ferroviaria pontremolese, la riqualificazione e il riuso dell’area Enel e la valorizzazione e il rilancio della Base navale. Sono temi e problemi sui quali si discute da anni, se non da decenni, e che tante e troppe volte sono rimasti dei miraggi. Progetti che hanno ciclicamente generato grandi annunci capaci di accendere genuini entusiasmi poi subiti spenti da cocenti delusioni. Lo studio di Ambrosetti non nasconde tutto questo, e lega la prospettiva di crescita al completamento di interventi che hanno per il 74% una complessità realizzativa che viene definita medio-alta.

Una difficoltà che nasce soprattutto, è superfluo dirlo, da quanto sia problematico sbloccare risorse così ingenti. Non mancano però gli elementi positivi, come la crescita del turismo e dell’economia legata al mare: settori che stanno diventando sempre più centrali, portando ricchezza e sviluppo. In questo quadro si inserisce un dato, quello della contrazione demografica, che desta però non poche preoccupazioni. Entro il 2030 si stima un calo della popolazione provinciale pari a quattromila unità, e a questo si aggiunge il gran numero di laureati spezzini che ogni anno si trasferisce altrove per trovare un impiego qualificato per quanto studiato. I giovani, con il loro carico di entusiasmo e creatività, sono un vero valore aggiunto per ogni territorio. Che le imprese spezzine lo abbiano chiaro è sicuramente un fatto positivo per cercare, tutti insieme, di risolvere il problema.

Vimal Carlo Gabbiani