Aiuti ai medici di frontiera Natale: "Servono incentivi"

Molte famiglie di tre centri della Val di Vara sono senza dottore da gennaio. Interpellanza del Pd in Regione: "Poca programmazione, perso troppo tempo".

Aiuti ai medici di frontiera  Natale: "Servono incentivi"

Aiuti ai medici di frontiera Natale: "Servono incentivi"

"La giunta regionale non può accontentarsi di constatare che le procedure per affidare l’incarico da medico convenzionato in Alta Val di Vara non trovino candidati. Chi amministra la sanità deve mettere in campo azioni che rendano appetibile anche l’opzione entroterra montano, con porta ad un impegno di diverso rispetto a zona urbane". E’ la nota del consigliere regionale Davide Natale del Pd in merito alla perdurante carenza di medici di base a Varese Ligure, Carro e Maissana. Su questo tema, Natale ha presentato un’interrogazione insieme agli altri consiglieri del Pd. A gennaio è andato in pensione il medico convenzionato con Asl 4, l’azienda sanitaria del Tigullio sotto cui ricadono i tre territori, per Varese Ligure. La ricerca di una soluzione tampone, in attesa delle assegnazioni a tempo indeterminato a luglio, sono andate a vuoto. "Era proprio necessario arrivare a febbraio per rendersi conto della scarsità di medici sul territorio e dichiarare solo allora la zona carente? – si chiede Natale – A maggior ragione, in considerazione della lunghezza della procedura per l’assegnazione, la programmazione andava fatta in modo più attento. Nonostante le toppe messe, ad oggi il 50% degli interessati non ha un medico all’interno della propria Asl che lo segua e non lo avrà almeno fino alla fine della procedura".

Nella risposta fornita in aula si cita un centinaio di cittadini che si sarebbero iscritti in una diversa Asl della Liguria e la possibilità che qualcuno possa ‘aver effettuato iscrizione temporanea fuori Regione’. Per Natale questo "non sposta il problema di una virgola. Tutti devono avere la possibilità di avere un medico all’interno della propria Asl di riferimento: molte persone non hanno potuto esercitare questo diritto. La politica sanitaria non si fa con i condizionali. La Regione deve calibrare l’offerta, prevedendo incentivi specifici, avendo chiaro che un medico destinato a zone decentrate, con una demografia sparsa su un paesaggio montano, non può essere trattato come colui che opera in città, dove la densità abitativa è molto maggiore".