REDAZIONE LA SPEZIA

Adozioni sì ma con consapevolezza: "Un percorso insieme alle famiglie"

L’associazione L’Impronta avvicina il cane al nuovo padrone con un iter studiato appositamente "Bisogna rispettare le esigenze di tutti creando un binomio vincente. Solo così si va a buon fine".

Adozioni sì ma con consapevolezza: "Un percorso insieme alle famiglie"

Se vivere al canile municipale di Spezia non è niente male (anzi...) l’obiettivo vero rimane pur sempre quello di andare via, trovando una casa e una famiglia ai cani. Ma rigorosamente in modo consapevole. ’Consapevoli’ appunto è la tipologia di adozione scelta, voluta e istituita dall’associazione L’Impronta che avvia ogni volta un vero e proprio percorso di conoscenza e avvicinamento tra fido e il suo nuovo padrone. A spiegarlo bene è Elisabetta Spinozzi, presidente dell’associazione spezzina: "Le adozioni consapevoli – dice Spinozzi – nascono da una nostra esigenza che è quella di capire bene quanto davvero le persone desiderino un amico a quattro zampe. Molto spesso infatti si esprime una richiesta senza pensare all’impegno che questo comporta nella nostra vita di tutti i giorni, fatta di orari che scandiscono una precisa routine per ognuno di noi. E’ fondamentale riuscire a comprendere se è davvero il momento giusto per accogliere in famiglia un cane. L’adozione per noi de L’Impronta deve essere per sempre". E’un vero e proprio iter di consapevolezza e fiducia da entrambe le parti.

"Chi sente il desiderio di adottare viene a visitare il canile e si deve fidare di noi che conosciamo ogni ospite della struttura. Sono soprattutto i volontari più esperti che già da un primo momento sono capaci di individuare il cane più adeguato per un determinato stile di vita. Gli ospiti qui sono, per lo più, frutto di incroci di razze diverse; ma per esempio un incrocio border collie non potrà mai rimanere costretto tutto il giorno su un divano. Quindi è necessario rispettare le esigenze sia della famiglia adottante (o del singolo) sia quella del cane, cercando di creare un binomio vincente. Una volta individuato il cane che può fare al caso proprio, inizia la fase dell’adozione vera e propria, scandita di almeno tre o quattro incontri che favoriscono un corretto approccio e la conoscenza reciproca all’interno del canile e anche attraverso le passeggiate nei dintorni". Si passa quindi agli incontri a casa, dove l’animale andrà a vivere definitivamente "e si osserva il suo comportamento perché, non avendo tutti lo stesso vissuto, potrebbero esserci alcune difficoltà da risolvere. I cani che si trovano qui hanno storie diversi e sono già stati delusi dagli esseri umani, per questo ci adoperiamo al massimo per garantire loro un inserimento sereno e tranquillo". Diventare uno di famiglia è quello che l’associazione si prefigge per i suoi ospiti e questo implica talvolta anche un no: "Ci è capitato qualche volta di negare l’adozione – precisa Spinozzi – soprattutto quando le persone si incaponiscono su un determinato cane per il solo aspetto estetico, senza contare carattere e bisogni per formare una coppia affiatata e indissolubile".

Alma Martina Poggi