"Abbiamo voluto cucinare appositamente per loro"

L’Osteria della Corte ha donato 180 pasti alla Caritas che svolge l’assistenza. E’ il ristorante che ha già assunto uno chef arrivato come profugo dal Ghana

Migration

Mancavano appena 10 minuti alle 18 e Silvia Cardelli, chef dell’Osteria della Corte stava finendo di confezionare, insieme con i suoi aiutanti, delle monoporizioni da consegnare ai migranti che si sarebbero diretti presso centri fuori regione. Ma di monoporzioni nella giornata di ieri ne ha sfornate parecchie. Ben 180 di riso speziato al pomodoro e pollo per le tante persone che sono sbarcate dalla nave di Medici senza Frontiere. Confezioni che ha fornito alla Caritas diocesana in un comune sforzo di accoglienza verso chi è meno fortunato. Un dono quello consegnato ai migranti della Geo Barents, la nave che dall’altro ieri è ormeggiata al molo di calata Artom da dove sono sbarcati 273 migranti raccolti al largo della Libia, in condizioni disperate, tra cui 74 minori non accompagnati. Il perché questo slancio ce lo spiega la stessa Cadelli: "Perché farlo? Perché no? Ci siamo alzati un pò prima e abbiamo cucinato. A noi sembra giusto farlo, c’è gente che tutte le mattine non sa se mangia e invece noi non sappiamo cosa mangiare. Io cerco di insegnarlo ogni giorno ai miei figli" spiega Silvia Cardelli, chef dell’Osteria che ha consegnato i pasti alla Caritas con la figlia Celeste. Nel ristorante hanno lavorato diversi profughi, tra cui Kassim, arrivato dal Ghana "proprio come questi ragazzi. Oggi è diventato il mio secondo chef. È un ragazzo veramente in gamba".

Intanto una cinquantina dei 237 naufraghi è già stata inviata alle strutture di accoglienza individuate fuori regione. Questa mattina si è svolto un presidio organizzato da Amnesty International, a Largo Fiorillo, davanti all’ex Terminal 1, dove sono sistemati i migranti. Al passaggio delle navette che trasferiscono i migranti dalle banchine al punto di prima accoglienza hanno alzato cartelli con le scritte "Welcome", "Siamo tutti migranti", "Prima le persone poi le frontiere".

La prima notte dei migranti sbarcati si è svolta senza problemi. I casi Covid accertati una ventina, con gli asintomatici inviati a Genova e i sintomatici all’ospedale San Bartolomemo di Sarzana. "Ieri l’altro sera le operazioni di controllo si sono concluse a mezzanotte, qui al Terminal abbiamo minori, donne e anche adulti – ha aggiunto don Luca Palei, della Caritas diocesana – . Tra le persone presenti anche una famiglia composta da otto membri. Mentre il bimbo non accompagnato più piccolo ha appena 12 anni".