Gotti: "Mal sopporto il talento sprecato. Nzola? Deve meritare pure la fiducia del gruppo"

Il nuovo allenatore dello Spezia parla anche del modulo. “Guardando la rosa, potrei proporre il 3-5-2”. E Pecini precisa su Maggiore

Luca Gotti, nuovo allenatore dello Spezia

Luca Gotti, nuovo allenatore dello Spezia

La Spezia, 1 luglio 2022 – Il nuovo mister dello Spezia, Luca Gotti, dopo le prime impressioni, ha risposto alle domande con estrema tranquillità e pacatezza. Ed è sceso nei particolari, anche su Nzola, mentre del mercato e di Maggiore ha parlato il d.g. Pecini.

Come sarà lo Spezia di Gotti?

“Non lo Spezia di Gotti, ma lo Spezia con Gotti. Lo Spezia è della Spezia, inteso in un senso più generale che è un club veramente molto integrato con il tessuto sociale della città, dalle persone che lo seguono a chi ci lavora. Ovviamente dipenderà tanto dalle caratteristiche dei giocatori a disposizione che metterò nelle migliori condizioni di esprimersi. Le cose a cui sono più attento in generale sono innanzitutto le idee chiare perché non amo le sofisticazioni, sono per semplificare le cose; poi giocatori che sappiano quello che devono fare in campo per avere una squadra il più possibile equilibrata; tendenzialmente, poi, io sono per l'impegno, è un dono che non può mancare per chi è privilegiato e fa un lavoro così bello. Mal sopporto il talento sprecato, le persone che non danno quello che hanno a disposizione”.

A proposito di talenti che non stanno rendendo, Nzola, reduce da una stagione deludente. Cosa ne pensa?

“Nzola mi è piaciuto tantissimo due anni fa, però da fuori è difficile capire le cose come accadono. Due stagioni fa era importante per i gol e per l'aiuto in campo, oggi credo che lui potrebbe essere un primo vero acquisto. Cambia allenatore e cosa succede? Pur con grande riconoscimento a chi ha lottato e sudato fino ad ora, le gerarchie si azzerano, si dà a tutti quasi pari opportunità. Nzola dovrà mettersi nella condizione di meritare la fiducia di tutto il gruppo, oltre che la mia. Giorno per giorno vedremo quello che succede”.

Per quanto riguarda la tattica, si passerà dall'ormai consolidato 4-3-3 al suo preferito, il 3-5-2?

“Non sono integralista del sistema di gioco, ho sempre ritenuto, giusto o sbagliato che sia, che i giocatori dovrebbero essere messi nelle migliori condizioni per esprimersi. I calciatori vanno messi nella loro condizione di comfort. Dal momento in cui abbiamo cominciato a parlare con Pecini, ho guardato con attenzione diversa le partite dello Spezia, è stato un piacevolissimo esercizio. Fatto salvo il campo, che già quotidianamente mi dà delle risposte su caratteristiche e sfumature dei singoli, mi sono fatto la mia idea. In difesa penserei a tre centrali, con dei quinti d'un certo tipo, o comunque un quarto con certe caratteristiche. In questi 50 giorni che ci separano dall'inizio, vedrò se confermerò queste prime impressioni. Diciamo dunque un 3-5-2, comunque diverso da quello di Inter, Cagliari e Udinese. Le declinazioni si fanno in base alle caratteristiche degli elementi e in base agli obiettivi che hanno queste squadre, così come si sposta il baricentro. Il sistema di gioco è solamente un'espressione numerica, conta di più la plasticità con cui si affronterà l'avversario di giornata”.

Strelec e Antiste avranno spazio?

“Lo Spezia, in attacco, è attrezzato con giocatori con caratteristiche diverse, che si possono integrare fra loro. Due ragazzi che hanno grandi margini di miglioramento, su cui puntiamo”.

Quanto è importante il tifo per lo Spezia?

“Da sempre si abusa del termine 12° uomo in campo. Non credo che per quanto riguardi lo Spezia sia solo un'espressione retorica. È stata una componente importante in queste due annate di Serie A, come lo è stata in passato, mi auguro e penso che lo sarà anche in questo nuovo percorso”.

Qualche giocatore da Udine l'ha contattata?

“No, assolutamente. Sono stato sorpreso dagli articoli sui giornali che accostavano allo Spezia quei nomi. Poi, succede che innescano la scintilla e il giocatore ti chiama per chiederti se sia vero”.

Per lo Spezia potrebbe essere l'anno dell'ulteriore salto di qualità?

“Tutti noi abbiamo l'ambizione al miglioramento cercando di non adagiarci. La grande difficoltà è la vera bellezza di questa Serie A. Nei due scorsi campionati la Spezia in avvio era data come sicura retrocessa? Speriamo lo dicano anche questa volta, ha portato bene quell'etichetta”.

All'ultima domanda, sul mercato e sul destino del capitano Maggiore risponde il d.s. Pecini: “Abbiamo compiuto grossi investimenti la scorsa estate. Il fatto che sia riaperto il mercato, non significa che occorra partire da zero, o che quanto fatto l'anno scorso sia sbagliato. Abbiamo una base di tanti giovani, quella è la linea tracciata. La fortuna è che possiamo aggiustare alcune che non avremmo potuto fare”.

E sulla possibile partenza del capitano Maggiore: “Ci sono state due manifestazioni d'interesse, nessuno ha mai parlato di numeri, nessuno ha fatto proposte concrete. Il nodo rispetto alla sua posizione è legato al contratto, è normale che siamo tutti vogliosi di tenerlo, abbiamo parlato a lungo con gli agenti in questa direzione. Con altrettanta onestà bisogna dire che se non riuscissimo a sistemare la questione contratto e ci fossero delle offerte concrete, valuteremo”.