Strage di Niccioleta, l’11 giugno al via le commemorazioni

Ci sarà il corteo per la deposizione della corona al monumento dei Martiri

Lapide

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Grosseto, 10 giugno 2023 - Sono trascorsi 79 anni dalla strage nel villaggio minerario di Niccioleta, uno dei primi massacri di civili compiuti dai nazifascisti lungo la linea della ritirata dell'esercito tedesco. Tra il 13 e il 14 giugno 1944, la ferocia dei reparti di polizia nazisti, formati da soldati italiani, ufficiali e sottufficiali prevalentemente tedeschi, fece 83 vittime, tutti giovani minatori che lavoravano nella miniera di pirite.

Ancora oggi quell'eccidio, avvenuto nel territorio di Massa Marittima, in provincia di Grosseto, medaglia d'argento al valori militare per la Resistenza, è una ferita aperta per la comunità locale, e non ha visto perseguiti coloro che avevano ordinato ed eseguito la strage, a eccezione della condanna per collaborazionismo ed omicidio di alcuni fascisti di Niccioleta.

Domani, domenica 11 giugno, dalle ore 9.30, a Niccioleta, la prima delle giornate di commemorazione organizzate dal Comune di Massa Marittima insieme a Anpi, Isgrec (Istituto storico grossetano della Resistenza e dell'età contemporanea) e alla Regione Toscana. Parteciperà, tra gli altri, l'assessora alla cultura della Memoria Alessandra Nardini che porterà il saluto della Regione alla cerimonia in programma in piazza del Minatore dalle 10.30.

A seguire il corteo per la deposizione della corona al monumento dei Martiri, con la partecipazione della banda di Torniella. Il 13 giugno 1944, il terzo Polizei-Freiwilligen-Bataillon Italien, un reparto di polizia militare composto da ufficiali tedeschi e soldati italiani, giunse a Niccioleta per punire i suoi abitanti che, come in molte zone del grossetano, avevano rifiutato di presentarsi ai posti di polizia fascisti e tedeschi di Massa Marittima, in seguito ad un manifesto affisso in tutti i comuni della provincia di Grosseto. Sei minatori vennero fucilati subito nel piccolo cortile dietro il forno della dispensa, largo non più di tre metri. Uno di loro riuscì a fuggire nella macchia, grazie ad un attimo di distrazione di un fascista di Porto Santo Stefano, che si stava arrotolando una sigaretta.

Successivamente i nazisti trovarono le liste con i nomi di quanti avrebbero partecipato alle ronde e così circa 150 minatori furono portati a Castelnuovo di Val di Cecina. Qui il gruppo dei prigionieri fu rinchiuso nel locale cinema mentre gli ufficiali nazisti e fascisti ne decretavano la sorte: chi era sulla lista sarebbe stato fucilato, i giovani deportati in Germania e gli anziani rimandati a casa. Quella stessa notte, mentre gli uomini di Niccioleta continuavano a rimanere rinchiusi nel cinema, i nazisti fucilarono nei pressi di Castelnuovo Val di Cecina un gruppo di partigiani, noti come la "banda di Ariano", attivi nella zona di Volterra. La sera del 14 giugno 77 minatori vennero giustiziati a colpi di mitragliatrice sulla strada per Larderello, nei pressi della centrale elettrica. Maurizio Costanzo