REDAZIONE GROSSETO

Amaranto, trent’anni sulle montagne russe

Dall’Eccellenza nell’era Mantovani alla Coppa Uefa con Lucarelli e Protti, passando per serie C, B e A, una storia appassionante

Un’amara retrocessione, un nuovo salto nel vuoto per il Livorno dopo la promozione ottenuta nella stagione 2017-18 e la salvezza raggiunta con le unghie e con i denti nell’anno seguente, ma in questa stagione gli amaranto dovranno ripartire dalla Serie C, nell’inferno di un campionato complesso quanto maledettamente infido.

Ma il Livorno ed i livornesi, passionali e con la memoria d’acciaio, ricordano perfettamente il calvario della C, un campionato che ha visto il Livorno uscirne soltanto dopo 30 anni di battaglie, a seguito dell’arrivo del mago delle promozioni, il “Vodz” Osvaldo Jaconi, mister verace che guidò gli amaranto per 2 memorabili stagioni. Fu la stagione 1971-72 quella che dette il là al trentennio più travagliato della storia amaranto, caratterizzato da ben 4 fallimenti (1973, 1982, 1991, 1992) ed una retrocessione nel 1983.

Nella stagione seguente alla retrocessione (1982-83), gli amaranto riemersero subito dalla C2 (campionato che ad oggi non esiste più) grazie alle reti di Mario Palazzi ed alla guida del mister Renzo Melani, con la società che insieme alla cittadinanza organizzò una settimana di festeggiamenti occupando la Fortezza cittadina. Soddisfazione, però, che non durò per molti anni visto che dopo alcune annate di alti e bassi, gli amaranto del presidente Carlo Mantovani furono cancellati dal campionato di C2 nel 1990-91 e retrocessi d’ufficio in Eccellenza. Il resto, per molti, è storia ben conosciuta. Così, dopo l’arrivo del presidente Aldo Spinelli, che soltanto quest’anno dopo ben 21 al comando del club labronico ha lasciato la presidenza, il Livorno dopo 30 anni conquistò la Serie B nella stagione 2001-02 dopo una storica cavalcata conclusa il 28 aprile a Treviso grazie all’indimenticabile gol di Protti che regalò al popolo amaranto la promozione.

In quella squadra, guidata da Jaconi, c’erano alcuni dei mostri sacri che hanno scritto pagine indelebili della storia amaranto come il già menzionato Protti (con 27 reti vinse per la terza volta la classifica marcatori di C), Cannarsa, Doga, Vanigli, Gelsi, Piovani, Grauso e Melara, quest’ultimo in gol nello storico derby vinto all’Arena Garibaldi il 17 febbraio del 2002 per 1 a 3 (in gol anche Doga e Protti). Una città che finalmente tornò a gioire di calcio, grazie ad una società sana e giocatori con l’amaranto nel cuore. Da lì, partirono alcuni dei più grandi successi del club con la conquista del massimo campionato dopo oltre 50 anni e lo sbarco in Coppa Uefa.

Già nel 2017-18, sebbene con qualche preoccupazione, gli amaranto sono riusciti a riconquistare il campionato cadetto, ma ora toccherà al Livorno di Alessandro Dal Canto provare a riportare il glorioso colore amaranto a giocare nella categoria che merita.

Lorenzo Muffato