REDAZIONE GROSSETO

Volontari della Misericordia senza vaccino

Anche in provincia di Grosseto sono centinaia gli operatori delle Arciconfraternite che ancora aspettano di ricevere il siero

Volontari della Misericordia rimasti senza vaccino anche a Grosseto e in provincia. Si tratta di uomini e donne che salgano a bordo delle autoambulanze per prestare servizio in emergenze-urgenza, ma anche volontari che ‘più semplicemente’ accompagnano pazienti a fare dialisi o presso altri servizi specializzati dell’Asl Toscana Sud Est. Persone che vengono, dunque, in contatto con altre persone in ambiente sanitario o para-sanitario e che dovrebbero essere già state vaccinate, ma che, invece, sono ancora in attesa. Ieri mattina la Federazione regionale della Misericordie ha fatto luce su questa necessità invitando la Regione a prendere subito provvedimenti.

"Nell’ambito del territorio comunale grossetano siamo più fortunati che altrove – spiega il Governatore della Misericordia di Grosseto, Edoardo Boggi –. Al momento restano soltanto 32 operatori che devono completare il percorso vaccinale con la seconda dose. Però, effettivamente, c’è stato un vero e proprio ‘buco’ tra la seconda metà di febbraio e la prima di marzo. Dopo essere partiti molto bene, infatti, intorno al 17 febbraio ci si è fermati e non si è riusciti a fare più vaccinazioni, principalmente a causa della mancanza delle dosi necessarie. Adesso sembra che si stia un po’ recuperando, almeno in ambito comunale". Già, perché in provincia, invece, la situazione sembra essere in linea con quanto descritto dalla Federazione nazionale.

"C’è stato un fermo, ma adesso sembra che qualcosa stia ripartendo. Comunque in tutta la provincia sono centinaia i volontari che ancora aspettano di essere vaccinati – afferma Roberto Cerulli – coordinatore delle Misericordie della provincia di Grosseto. Il fatto è che si tratta di persone esposte al contagio che andrebbero protette il prima possibile. Perché o si tratta di volontari che salgono in ambulanza per le emergenze-urgenze, o sono persone comunque impegnate nel trasporto di persone presso servizi sanitari. Ma anche i volontari che si occupano di altri servizi vanno vaccinati il prima possibile, perché lavorano comunque in un contesto sanitario". "I nostri volontari sono in prima fila da un anno nel fronteggiare la pandemia, sulle ambulanze, a fianco degli anziani o con i mille servizi, dai trasporti sanitari alla spesa a casa, offerti dalle ottocento Misericordie sparse in tutta la regione – dicono dalla Federazione regionale delle Misericordie –. Abbiamo deciso di alzare la voce, cosa che non fa parte del nostro modo di essere – dicono da Firenze - per difendere i nostri volontari, perché non possiamo continuare a veder crescere in loro un mix di preoccupazione e frustrazione, determinate dalle promesse a vuoto ricevute finora. Senza contare che ciò può portare anche ad una difficoltà a coprire i turni di presenza sulle ambulanze che garantiscono l’emergenza sanitaria nella rete del 118. Tutto è andato bene nella prima fase, tra gennaio e febbraio, quando sono stati vaccinati 5831 volontari dei 6404 nomi che la Regione ci aveva chiesto come quota massima a dicembre – conclude la Federazione regionale –.- Poi qualcosa si è bloccato e da allora, nonostante i solleciti, non è stato possibile risolvere i problemi, tanto che a marzo sono stati vaccinati soltanto 767 volontari. Meno di un decimo dei 10.153 nomi che abbiamo indicato alla Regione a febbraio". E in provincia di Grosseto la situazione analoga: 383 nominativi inviati a dicembre, 342 vaccinati; 275 nominativi inviati a febbraio, solo 98 i vaccinati.