Vivarelli Colonna all’attacco: "Non sempre nei nostri ospedali è garantito il diritto alla salute"

Il primo cittadino al meeting conclusivo della "Settimana" dedicata alla medicina, da lui fortemente voluta, ha sottolineato i numerosi problemi: "Carenza di personale, di medici di famiglia e lunghi tempi di attesa" .

Vivarelli Colonna all’attacco: "Non sempre nei nostri ospedali è garantito il diritto alla salute"

Vivarelli Colonna all’attacco: "Non sempre nei nostri ospedali è garantito il diritto alla salute"

Quelle poltrone rosse dell’Industri non hanno mai sentito parlare così tanto di sanità, di sistemi sanitari e di ospedale. Ieri si è conclusa la "Settimana della Salute", organizzata dal Comune di Grosseto al Teatro degli Industri con il meeting regionale "Un nuovo impegno per la salute". Per l’occasione il Comune è intervenuto in anticipo di settimane appellandosi ai cittadini chiedendo loro il pensiero sulla sanità locale. Ecco arrivate una lista di testimonianze, e di critiche. Tutte d’accordo su alcuni aspetti. Carenza di personale per la maggioranza, poi lunghi tempi di attesa, mancanza di medici di famiglia, Pronto soccorso da potenziare. Così il sindaco Vivarelli Colonna, che ha fortemente voluto la "Settimana della Salute", ha portato la voce dei grossetani ai vertici regionali e Asl. "La Costituzione – ha esordito – sancisce che la Repubblica tutela la salute come diritto dell’individuo e garantisce cure gratuite. È così nei nostri ospedali? No e lo abbiamo toccato con mano anche con le testimonianze. La provincia di Grosseto si trova ad inseguire le consorelle dell’area vasta, Arezzo e Siena. Ma abbiamo bisogno di dover guardare il sistema in una logica di unità. Il comune, nei confronti della scuola di robotica intende agire per intraprendere un percorso all’interno del Polo universitario grossetano. Le testimonianze aspettano risposte, potrebbero essere trasformate in risorse, se solo venissero ascoltate".

La risposta alle parole del primo cittadino è arrivata innanzitutto dal direttore generale dell’Asl Toscana Sud Est, Antonio D’Urso, con un discorso pragmatico e a tratti entusiastico. "L’ospedale di Grosseto – ha affermato – è un’eccellenza. Ci credo. Abbiamo una straordinaria ortopedia, per non parlare di chirurgia vascolare e urologia tanto per fare alcuni esempi. Questi primari, caro sindaco, non c’erano prima della mia direzione. Prima una frattura di femore non si operava, il paziente restava a letto e in qualche caso finiva la vita. Ora a Grosseto si opera entro il tempo ministeriale previsto. L’Asl è rimunerata a quota capitale. Riceve dalla Regione una somma in funzione della popolazione. Sui tempi di attesa il sistema nazionale non è in grado di garantire tutto e subito. E non esistono agende chiuse, i direttori sanno che se le trovo,licenzio e mando a casa. Viviamo in un acquario, tutti ci devono vedere. Non mi passa nella mente di sottostimare, chiudere, ridurre la robotica anzi vogliamo un secondo robot chirurgico a Grosseto. Da parte nostra c’è impegno e onestà nella gestione della sanità. Solo il confronto ci rende più attivi".

"C’è – ha spiegato l’assessore regionale alla Salute, Simone Bezzini – una domanda crescente con risorse in diminuzione. Dobbiamo rappresentare e ascoltare il malessere dei cittadini". "L’ospedale – ha detto Andrea Coratti direttore Uoc Chirurgia generale – è cresciuto come risposte ai problemi complessi. Mantenendo un clima a dimensione umana e familiare". "Abbiamo – ha affermato Michele Dentamaro direttore dell’ospedale Misericordia – tante potenzialità e altre che potrebbero essere aumentate se il nuovo personale scegliesse il nostro presidio ospedaliero. Sarà un anno di conferme". Dunque nella giornata di ieri, qualcosa è stato scritto. Sicuramente ribattuto il tema della carenza di personale, anche se tutti hanno sottolinerato come l’ospedale Misericordia rappresenti un’eccellenza.

Maria Vittoria Gaviano