REDAZIONE GROSSETO

Viaggio nella storia delle Hawaii con il libro di Francesco Serino

Le Hawaii sono il 50esimo Stato degli Stati Uniti d’America. La storia della loro annessione al Paese a stelle e strisce, nel 1959, è molto particolare e la racconta il grossetano Francesco Serino (nella foto) nel suo ultimo libro ’La vera storia dell’ultimo Stato - Gli Stati uniti alla conquista delle hawaii’, pubblicato da Mursia con la prefazione di Franco Cardini. Questo di Serino è il solo studio italiano che tratta della storia politico-economica delle Hawaii.

Francesco Serino è laureato in Storia Contemporanea all’università La Sapienza di Roma, e ha già pubblicato il romanzo ’L’estate è già finita’ (Sonda, 2011) e i saggi ’Lo spirito della scrittura’ (Area 51,2017) e ’La vera storia della repubblica delle banane. 1954: la CIA in Guatemala’ (Mursia, 2017).

L’autore, che svolge con passione la professione di libraio, ha affrontato una non facile ricerca storica ed ha strutturato con straordinaria efficacia l’avvincente e complessa vicenda che ha portato un angolo remoto del mondo, ’scoperto’ dall’inglese James Cook solamente nel 1778, ad essere in 250 anni al centro di interessi economici, strategici e militari.

’La vera storia dell’ultimo stato – Gli Stati Uniti alla conquista delle Hawai’i’ ha un’ampia prefazione dello storico Franco Cardini, che accompagna attraverso un’affascinante percorso alla comprensione di come in quell’arcipelago si siano concentrati in pochi decenni avvenimenti che ne hanno cambiato e caratterizzato profondamente il destino.

La controcopertina offre la significativa citazione del Ministro Usa a Honolulu, John L. Stevens, del 1893: "La pera hawaiiana è ora completamente matura, e questa per gli Stati Uniti è l’ora d’oro per strapparla. L’arcipelago hawaiiano è forse il più isolato del pianeta. Nonostante la singolare posizione, nel XIX secolo il Regno delle Hawai‘i ha conosciuto una delle vicende più originali al mondo, passando in pochi decenni dal Neolitico alla società dei consumi. Certamente favorito dalla silenziosa decimazione della popolazione causata dai virus occidentali, da un’incentivata immigrazione dall’Estremo Oriente e, soprattutto, dall’emersione della proprietà privata in favore quasi esclusivo degli stranieri, il progressivo annichilimento della cultura e della società indigena ha evidenziato tutte le contraddizioni del progresso ed è sfociato nel risolutivo rovesciamento della regina Lili‘uokalani del 1893".