
Da quando ha deciso di rilevare quell’attività, è accaduto di tutto. Ma lei non molla. Federica Terramoccia, argentarina di origine ma ormai grossetana d’adozione, sta aspettando di poter riaprire il suo locale a Barbaruta, il "Fuori Strada", ex "Pizzicorino", chiuso dall’ondata pandemica che non ha risparmiato neanche la Maremma. A marzo scorso, durante la prima fase del lockdown, Federica Terramoccia si inventò il "Pandemia Party". Iniziativa nata per sensibilizzare all’uso della mascherina che ancora non era strumento "necessario" come poi lo è diventato per tutti. E fu un grande successo: chi entrave nel locale doveva indossare i dispositivi chirurgici. Questa volta ha pensato invece di andare oltre e di fare qualcosa ancora di diverso: visto il divieto di organizzare il veglione di San Silvestro, per la festa dell’Ultimo dell’anno riempirà la sua sala con una serie di sagome in cartone. Per avere nel suo locale di volti sorridenti, pronti a festeggiare l’anno che verrà. Sperando che sia migliore di quello appena passato.
"Prima di iniziare questa avventura come ristoratrice – dice – ho lavorato come Oss all’ospedale. E so cosa significhi essere malati e indossare la mascherina. Il Pandemia Party era una provocazione per far capire a tutti l’importanza di indossare le mascherina. Questa volta mi piacerebbe esorcizzare l’ennesima chiusura con qualcosa di simpatico. Ecco l’idea di riempire il locale con volti di cartone. Che non è la stessa cosa come avere persone, ma almeno servirà per ricreare un’atmosfera di festa. Che adesso è proprio quello che ci vuole".
Le sagome sono già state ordinate e presto arriveranno. "A mangiare saremo io, i miei genitori e il mio compagno – spiega –, quindi in piena regola con le nuove normative vigenti. Per il resto avremo le persone di cartone a farci compagnia. Sperando che sia l’ultima volta di dover ricorrere a questi stratagemmi per avere un po’ di compagnia".
Perchè la situazione non è delle migliori. "La gestione delle chiusure sarebbe da rivedere – aggiunge Federica Terramoccia –. Invece di riaprire tutto in estate sarebbe stato meglio stare più attenti. Adesso non ci saremmo trovati in questa situazione. Sperando che questi sacrifici bastino anche perchè le cose non vanno bene". A novembre infatti, il suo locale, non ha praticamente lavorato. "Il mio è un ristorante di passaggio in campagna. L’asporto non funziona. Ma non voglio lamentarmi. Era giusto chiudere per bloccare questa pandemia. Adesso però devono darci, almeno da gennaio, la possibilità di riprendere a pieno regime altrimenti saremo costretti a chiudere per sempre".
Matteo Alfieri