REDAZIONE GROSSETO

Un Gin con i profumi dell’Argentario

E’ questo il prodotto lanciato sul mercato, da pochi giorni, dai fratelli Luca e Lorenzo Scotto

I profumi dell’Argentario, della Maremma, "viaggiano" In Italia, e nel mondo, nelle bottiglie di Gin prodotte dall’azienda agraria Santa Lucia di Orbetello. Da pochi giorni è iniziata la commercializzazione del primo lotto, forte di 1800 bottiglie. E il Gin, denominato "Ar-GIN-tario", ha riscosso grande apprezzamento approdando al "Connaught Bar" di Londra, diretto da un italiano, Agostino Perrone, premiato, proprio lo scorso anno, come "miglior cocktail bar, al mondo". Dal vino al gin. Questa l’esperienza che i fratelli Luca e Lorenzo Scotto portano avanti "sul solco – dicono – che ci hanno lasciato i nostri antenati e soprattuto nostro padre".

La loro storia inizia nel 1988 con il commercio della uve prodotte dal vigneto, ancora in produzione, di loro proprietà che si trova sul Monte Argentario. "Oggi – dice Luca – gestiamo l’azienda Santa Lucia, che da lavoro, oltre a noi, a sei persone. Siamo fieri di aver realizzato una nuova cantina, in una splendida posizione geografica tra il Parco Naturale della Maremma e Talamone che dà lustro ai prodotti". Forti di una grande passione non ritengono di aver raggiunto il meglio, e il massimo, di quello che possono dare in questo settore. Così i due fratelli, decidono di dedicarsi, oltre alla produzione e vendita del vino, anche, alla valorizzare dei prodotti, della zona "in particolare del nostro amatissimo Monte Argentario, del nostro territorio tutto".

"Il nostro focus – dice ancora Luca – è stato quello della tipicità, della valorizzazione del territorio e della creazione di prodotti strettamente legati ad esso. Il tutto per promuoverli al meglio ed essere promossi al meglio con il brand "aremma toscana". La ricetta che anima Ar-GIN-tario nasce con il contributo di Lorenzo Zappi, affermato barman, nato e cresciuto ad Albinia oggi occupato in un noto bar di Roma. "L’abbiamo disegnata con la forma di una molecola a sei punte, come se ognuno di questi elementi andasse a chiudere un cerchio, con all’interno l’acqua vite d’uva della nostra Ansonica. Abbiamo puntato ad un gin semplice con poche botaniche, ma particolare nella selezione. Ogni pianta che abbiamo scelto risveglia alcuni sentori, ricordi che stimolano la nostra mente e che, nel complesso, creano una armonia di sapori" L’idea, sicuramente originale fondata su una ricetta elaborata con gusto e qualità, par azzeccata. Il prodotto, nella speranza dei proprietari e che porti un incremento della produzione. E dell’occupazione.

Tutto con l’immaginazione di "un viaggio onirico di profumi partendo dallo scoglio e arrivando ai terrazzamenti di uva bianca di Ansonica, componente storica dei vini della nostra famiglia; per finire con il tocco di acquavite d’uva proveniente proprio dai nostri vigneti. Oltre, ovviamente, al ginepro si uniscono le botaniche da noi raccolte a mano che sono il lentisco, che lambisce i nostri vigneti e si espande in tutta la macchia mediterranea ed il finocchietto marittimo, che nasce sulle scogliere di fronte al mare di Talamone e dell’Argentario". All’iniziativa il plauso di Maddalena Ottali, assessore al turismo e commercio del comune di Orbetello. "Accolgo – dice-–con grande Entusiasmo il progetto dei fratelli Scotto e di Lorenzo Zappi che sono riusciti a sintetizzare, in un prodotto, proprio l’essenza e l’appartenenza di un territorio meraviglioso come il nostro".

Massimo Cherubini