Un anno fa, nell’ospedale di Firenze, si spegneva Antonio Cocchia. Gioielliere, uomo di grande cuore, personaggio poliedrico e pieno di passioni, comprese la politica e – principalmente – la cultura, tanto da aver abbinato il suo nome a numerose sponsorizzazioni di eventi di assoluto prestigio. Era un visionario, soprattutto. Un uomo che vedeva prima degli altri come sarebbero andate le cose e capace anche di intuire le doti degli altri. Come quando "decise" che Alessandro Dari doveva lasciare il camice di farmacista e dedicarsi all’alta oreficeria. Oggi Dari è un maestro, celebrità internazionale, docente universitario e ambiasciatore italiano di gioiello nel mondo.
"La nostra famiglia – dice il figlio Vittorio – vuole ringraziare tutti coloro che ancora oggi ci fermano per ricordarlo, magari aggiungendo episodi e aneddoti a noi ancora inediti".