Uccise la moglie Il giudice nega la perizia

Il suo avvocato aveva chiesto l’ammissione della perizia psichiatrica. Richiesta che però non è stata accolta dai giudici Adolfo Di Zenzo e Laura Previti e naturalmente dalla giuria popolare del processo. Si è conclusa così la terza udienza in Corte di Assise per Adrian Luminita, imputato per omicidio volontario aggravato, reo confesso dell’omicidio della moglie Elena Madalina con 27 coltellate il 6 dicembre del 2020, prima di appiccare le fiamme e tentare di dare fuoco al suo corpo, nella loro casa a Pescia Fiorentina, nelle campagne di Capalbio. E’ stato il suo avvocato, Paolo Malasoma, a chiedere la perizia psichiatrica. Prima di tutto per il gesto inspiegabile dopo che non aveva mai dato segni di squilibrio e poi anche perchè, due mesi prima, aveva detto ai parenti che si sarebbe rivolto ad uno psichiatra e che aveva bisogno di prendere degli antidepressivi. Circostanze queste che secondo il suo legale lo avrebbero portato all’insano gesto. L’uomo, come ha sostenuto Malasoma in udienza, quella sera aveva bevuto molto ed era troppo geloso. Secondo il suo legale Luminita "Non era lucido" basta pensare che dopo quello che ha fatto "si è cosparso di benzina e si è dato fuoco". Aveva detto no alla perizia psichiatrica anche il pm che coordina l’inchiesta, Valeria Lazzarini, che si era opposta prima dei giudici. Opposizione a cui si è associato anche l’avvocato di parte civile, Leonida Calvisi. Dopo una breve Camera di Consiglio, i giudici hanno deciso: la perizia psichiatrica non si farà.