REDAZIONE GROSSETO

Trekking tra magici sentieri e antiche torri

La natura ha una vocazione particolare che viene riscoperta dal Gruppo Argentario Trekking fondato da Angela Della Monaca.

Basta dire ’Monte Argentario’ per evocare immagini di mare aperto, vele spiegate, ville da sogno e passeggiate davanti al porto tra aperitivi e ristoranti di pesce. Ma c’è un altro Monte Argentario, meno conosciuto. Da ormai sette anni c’è un’associazione che se ne sta occupando, cercando di riscoprire una vocazione diversa. È il Gat, il Gruppo Argentario Trekking, fondato nel 2013 da Angela Della Monaca insieme ad altri appassionati di escursionismo, per ritrovare antichi sentieri, passaggi che uniscono calette suggestive in cui farsi un bagno, vie affacciate sul mare dove lo sguardo si apre verso le isole del Giglio e Giannutri, e una ventina di fortificazioni storiche, senesi e spagnole, risalenti al diciassettesimo secolo. Dalla macchia mediterranea, ecco che l’Argentario diventa qualcosa di diverso. Qualcosa che vale la pena scoprire, lasciando a casa costume da bagno e mascherina da snorkeling, per indossare scarponi e impugnare le racchette da nordic walking. Un’intuizione che ha avuto seguito, come confermano gli oltre duecento iscritti toccati nel 2018 e il numero in costante crescita di escursionisti che scelgono i sentieri dell’Argentario per abbinare una passeggiata nel verde al bagno di sole.

"Abbiamo creato l’associazione per valorizzare il territorio – racconta Angela Della Monaca – creando una cartina con i percorsi di trekking che di volta in volta abbiamo riscoperto. Siamo arrivati a trentuno sentieri e sette discese al mare". E non sono mancate le sorprese. Alcuni sentieri erano talmente caduti in disuso che qualche cancello abusivo li aveva di fatto privatizzati. Riscoprire il territorio è servito anche a questo, a riappropriarsene, restituendolo all’utilizzo pubblico. E dopo la cartina sono arrivati i cartelli, tutti realizzati a mano in legno. Infine le panchine, poste nei punti che offrono un panorama straordinario. "Un modo diverso anche per vivere il mare – spiega Della Monaca – e riscoprire le cale dell’Argentario, che sono un grande patrimonio di questa zona, per collegare tutto questo alla storia, le fortificazioni e le torri".

E adesso il Gat sta collaborando con l’amministrazione e a un nuovo progetto per la creazione di alcuni punti ristoro. Le attività guardano al di là del promontorio, lungo un comprensorio che può includere altri itinerari, tra le colline di Orbetello e il Giglio e l’immediato entroterra di Magliano e Manciano. Insomma, una Costa d’Argento da vivere a passo d’uomo, unendo al piacere di un bagno, da gustare in luoghi meno convenzionali della solita spiaggia, a quello di una passeggiata tra vegetazione e antiche torri.

Riccardo Bruni