Territorio da valorizzare: "La montagna è una sola"

Guendalina Amati invita i sindaci amiatini e le Province a fare squadra "Non ha senso portare avanti iniziative circoscritte alle aree comunali".

O facciamo rete o l’Amiata rischia di scomparire. È questo il grido di allarme lanciato da Guendalina Amati, consigliera provinciale di Fratelli d’Italia e consigliera di opposizione ad Arcidosso. Per Amati i sindaci amiatini "lavorano di più per coltivare il proprio orticello piuttosto che lavorare per il territorio intero", di esempio sono numerosi progetti che partiti come progetti di area sono invece diventati progetti di singoli comuni.

"Finché si penserà ad un’Amiata divisa in due province, suddivisa in tanti comuni, fino a quando i sindaci, l’Unione dei Comuni Amiata grossetana e quella senese, la Provincia di Grosseto e quella di Siena non decideranno di fare squadra – dice Amati – e di mettersi intorno ad un tavolo per studiare, progettare e mettere in piedi progetti unitari per valorizzare il nostro immenso patrimonio ambientale, artistico e culturale facendo rete con le realtà più conosciute a livello nazionale ed internazionali, andremo sempre poco lontano. Sarà bene che la Provincia di Grosseto e l’Unione dei Comuni dell’Amiata si sveglino e si ricordino di questo territorio e di chi vi abita non solo in procinto delle varie campagne elettorali, ma sempre, e decidano di fare progetti operativi come quello iniziato nel 2007 dalla Comunità Montana e dal Consorzio Forestale e ripreso molti anni dopo dalla Provincia per catalogare il nostro patrimonio naturalistico, per censire gli alberi monumentali presenti nei boschi amiatini allo scopo di conoscere, proteggere e valorizzare questo patrimonio che potrebbe essere volano per tutta l’economia come avviene in altre regioni italiane ad esempio in Trentino Alto Adige. Basta con gli individualismi di basso profilo, basta con le piccole polemiche insignificanti. Se veramente si vuole fare squadra, allora deve prevalere la cultura della collettività".