ANDREA FABBRI
Cronaca

Tempio crematorio, pochi mesi all’apertura

I lavori dovrebbero terminare a fine gennaio, ma potrebbero essere prorogati di qualche settimana. Taglio del nastro entro l’estate

Ecco come sarà il forno crematorio di Grosseto secondo il rendering

Grosseto, 26 novembre 2019 - Teoricamente tra la fine di aprile e gli inizi di maggio, ma molto più verosimilmente entro la fine della prossima estate, anche la provincia di Grosseto potrà contare su un tempio per le cremazioni. L’impianto è già in costruzione a ridosso del cimitero di Sterpeto e il cantiere è arrivato a buon punto. Il cronoprogramma prevede l’ultimazione delle opere a fine gennaio, ma il maltempo di queste ultime settimane potrebbe indurre il ragguppamento temporaneo di imprese che si è agiudicato la cioncessione, capitanato dalla società Altair (leader in italia per impianti di questo tipo), a chiedere al Comune una proroga di qualche mese. E da parte dell’amministrazione civica non dovrebbero esserci problemi a dare disco verde. Sicché è lecito immaginare che il cantiere possa essere completato a primavera. Terminati i lavori ci sarà poi la fase della messa in esercizio. Tra questi due step si inserisce il rilascio dell’Autorizzazione unica ambientale che dovrà fornire le prescrizioni per le emissioni in atmosfera del forno. «Ma al momento non prevediamo alcun genere di difficoltà o impedimento – afferma Michele Marinello, responsabile delle relazioni esterne di Altair Spa – in quanto essendo un impianto nuovo di zecca è dotato di tutte le tecnologie di ultima generazione e saremo dunque in grado di adempiere a qualsiasi tipo di prescrizione ci verrà assegnata». Il tempio crematorio di Grosseto è, per il Gruppo Altair, il primo in Toscana, ma l’azienda piemontese sta già concorrendo per farne un secondo a Pisa. Quello a servizio della Maremma si sviluppa su una superficie complessiva di circa 500 metri quadrati e occupa una volumetria di due piani. Al secondo piano è prevista la sala del commiato per circa 200 metri quadrati, al primo, invece, la sala cremazione. Avrà una capacità massima di servizio di tremila cremazioni all’anno, ma ovviamente il volume di lavoro locale sarà sensibilmente più basso. Poco più di 3 milioni di euro l’investimento iniziale da parte della società che ha vinto la procedura a evidenza pubblica bandita dall’amministrazione comunale nel 2015 e svoltasi in tutto l’arco del 2016 fino all’aggiudicazione definitiva nel 2017. Il forno crematorio di Grosseto, infatti, è un’opera interamente in Project financing, ovvero Altair Spa opera in regime di concessione trentennale su suolo pubblico investendo proprie risorse economiche per poi gestire direttamente il servizio. Per il funzionamento del forno sono previste anche assunzioni locali: 3 addetti nella fase iniziale e 5 in quella a regime. © RIPRODUZIONE RISERVATA