
Questa sera al Parco della Maremma va in scena Nomadic, il suggestivo spettacolo diretto da Gianni Maroccolo
GROSSETOAl Parco della Maremma arriva ‘Nomadic’, un ‘Canto per la biodiversità’ che racconta di natura, di migrazioni, di incontri. Questa sera alle 21.30, nello scenario della riserva naturale, il suggestivo spettacolo diretto da Gianni Maroccolo con i testi e la voce narrante di Telmo Pievani. Lo spettacolo si avvale della partecipazione di artisti quali Angela Baraldi, Andrea Chimenti, Antonio Aiazzi, Simone Beneventi e Simone Filippi. Un’esperienza fatta di linguaggi diversi che si incontrano in una narrazione immersiva, fatta di suoni, parole e luci. Nato a Manciano, Maroccolo è un bassista, compositore e produttore discografico noto per il suo contributo fondamentale alla scena rock indipendente italiana.
Com’è nato questo progetto? "A differenza di altre esperienze passate, abbiamo cercato di unire linguaggi diversi, l’aspetto poetico, narrativo, musicale, scenografico, le illustrazioni che accompagnano lo spettacolo. Il risultato è un’esperienza immersiva, uno spettacolo che in qualche modo ha rappresentato all’inizio una sorta di scommessa".
Come ha costruito il tessuto musicale, con quali criteri ha scelto i brani?"La scintilla è stata quando Telmo mi ha detto di essere cresciuto ‘a pane e Csi’. La cosa mi ha sorpreso. Da lì è nata un’amicizia, finché lui ha detto che aveva il sogno di mettere in scena questa cosa e visto che i Csi ci legavano siamo partiti da lì. Sono andato seguendo la narrazione di Telmo, scegliendo i suoni della musica della mia vita adattabili a questa dimensione artistica. Quando si parla del viaggio, dell’invito al viaggio, subito il pensiero ai Csi, quando si parla di migrazione di uccelli, subito Battiato. Arrivare al migliore accostamento sonoro per accompagnare la narrazione è stato il mio obiettivo".
Portare lo spettacolo in una cornice come il Parco cosa rappresenta?"Abbiamo strutturato lo spettacolo pensando alla dimensione dei teatri. Questa è la prima volta che lo portiamo all’aperto, in una dimensione naturale come il Parco della Maremma. Esperienza nuova per noi".
L’arte può ancora scuotere le coscienze?"Noi ci proviamo. Ognuno è libero di fare musica come vuole. Noi cerchiamo nel limite del possibile di sommare quella che è cifra stilistica all’idea che tutte queste nostre produzioni possano portare con sé anche un pizzico che responsabilità".
Riccardo Bruni