MARIA VITTORIA GAVIANO
Cronaca

"Spazio Asterisco". Un luogo di confronto sui problemi della comunità Lgbt

Presentato lo sportello che è stato ideato dall’associazione Cantiere. Queer Arci Aps e da Agedo. Un centro d’ascolto anche per le famiglie. in cerca di aiuto, che molto spesso si sentono perse o sbagliate.

Varcare una porta e saper già di trovare chi ti ascolterà. Senza giudizio. Pronti ad abbattere il muro della solitudine. Quella voglia di potersi esprimere per poter essere se stessi. Trovare chi può condividere la tua storia, ed in più che vuole aiutare a sconfiggere situazioni di disagio e difficoltà per la comunità Lgbtqia+. Ma non solo, uno spazio d’ascolto anche per le famiglie, che molto spesso si sentono perse o sbagliate. Prende vita così ‘Spazio asterisco’, lo sportello ideato dall’associazione Cantiere Queer Arci Aps e Agedo. Sarà inaugurato giovedì 21o alle l’appuntamento d’aiuto mensile sarà ogni terzo giovedì del mese dalle 15.30 alle 18.30 allo Spazio 72, Circo Arci Khorakhanè in Via Ugo Bassi. Non solo ascolto ma anche un punto di riferimento attraverso un canale di collegamento con l’azienda Asl per le malattie infettive. ‘Spazio asterisco’ sarà supportato dall’Asl, che fornirà informazioni e lo pubblicizzerà nelle sue sedi. Hanno presentato lo sportello Salvatore Bencivenga, legale rappresentante di Cantiere Queer Arci Aps e Marco Buzzetti, responsabile della provincia di Grosseto per Agedo.

"Nasce – racconta Bencivenga – dall’idea di creare uno spazio sicuro, un luogo dove sentirsi a proprio agio, se stesso insomma. Lo sportello vuole dare a Grosseto uno spazio di ascolto per la comunità Lgbt. È un servizio che può essere utile. Collaboreremo anche con figure professionali come psicologi. Il ritrovo sarà una volta al mese, ma lo sportello sarà aperto tutti i giorni. È uno spazio aperto a tutti, anche per chi ha bisogno di sentirsi meno solo o per chi ha un problema e deve risolverlo velocemente. La collaborazione con Agedo è fondamentale perché la maggior parte delle casistiche che viviamo sono legate ai rapporti con i genitori. E purtroppo abbiamo già un po’ di casi in esame. L’associazione fa parte della Rag. Mi auguro di poter fare eventi per la rete anti discriminazione. Inoltre,ci sono varie manifestazioni , a cui partecipiamo. Anche se ci aspettiamo un Pride, chissà".

"Parleremo – spiega Buzzetti – delle stesse esperienze vissute, chi prima, chi dopo, con i genitori. Riusciremo a capirci, ragionando sulle stesse linee. Il focus sarà l’ascolto, senza giudizio, perché tanti hanno bisogno di essere ascoltati o di parlare. Se i ragazzi vivono una condizione familiare positiva, affrontare la vita quotidiana sarà più facile.Quando manca la comunicazione, tanti ragazzi abbandonano il tetto familiare. Molti altri invece, vengono buttati fuori di casa. Tanti ragazzi scappano all’estero, perché si sentono più liberi. Sarà già un grande passo per il genitore, venire allo sportello. Condivideremo le esperienze, e faremo capire che non sono soli e che non c’è nessuno sbaglio. Molti genitori hanno il pensiero di aver sbagliato qualcosa perché loro figlio è transessuale o omosessuale". Ma conclude Buzzetti "etero o gay sono sempre figli miei".