Sindaci sul piede di guerra: "Un altro parco eolico?. Non lo accetteremo"

Il progetto in fase di verifica interessa i comuni di Magliano e Scansano. Fusini: "Neanche avvisati, una cosa assurda". Ginesi: "Impianti impattanti".

Sindaci sul piede di guerra: "Un altro parco eolico?. Non lo accetteremo"

Sindaci sul piede di guerra: "Un altro parco eolico?. Non lo accetteremo"

"Non devono pensare di arrivare sul nostro territorio e trovare vita facile, io ostacolerò in tutto e per tutto questo genere di impianti". A parlare è il sindaco di Magliano, Gabriele Fusini, infuriato dopo essere venuto a conoscenza dell’ennesimo progetto di parco eolico in fase di verifica amministrativa al ministero dell’Ambiente. I documenti ancora non sono pubblici, quello che si sa di questo progetto è che ricadrebbe anche sul territorio di Scansano e che dovrebbe avere una potenza pari a 79,2 MegaWatt. Il progetto piomba sulla Maremma dopo quelli di San Donato (Orbetello), Montauto (Manciano) e Rempillo (Pitigliano) e lo fa in silenzio, senza che nessun rappresentante della società proponente, il Gruppo Visconti Scansano Srl, abbia avuto un incontro preliminare con i sindaci di Scansano e Magliano.

"Non abbiamo fatto in tempo a esultare per il parere negativo espresso della Regione Toscana in procedimento Via sul progetto di San Donato – dice Fusini – che subito arriva questa nuova grana da gestire".

ll progetto di San Donato interessava un’area tra la statale Aurelia e l’abitato della frazione orbetellana e impatterebbe in realtà anche sui comuni di Capalbio, Magliano, Manciano, Grosseto e Monte Argentario che, per questo motivo, sono stati coinvolti nell’istruttoria regionale. "L’aspetto che ritengo assurdo – prosegue Fusini – è che la normativa non prevede nessun parere vincolante del Comune. Quello che ci tengo a precisare è che non sono contrario a prescindere dall’utilizzo delle rinnovabili, ma mi batterò per impianti fuori misura e fuori contesto nel mio comune".

C’è poi un altro aspetto che Fusini denuncia, e cioè la poca solidità economica delle società che propongono progetti simili a quello in discussione.

"Pensiamo ad esempio ai progetti di ricerca geotermica – spiega Fusini –. Noi ci stiamo battendo contro le trivelle che dovrebbero perforare un pozzo di ricerca di risorsa geotermica, questo lavoro è proposto da una società che come capitale ha 10mila euro. Come può garantire opere per costano un’esagerazione?".

Situazione analoga a Scansano dove a fine 2023 La Regione ha bloccato la ricerca da parte della società Terra Energy perché non aveva i requisiti economici per realizzare i pozzi di ricerca.

"Scopriamo per caso che sul nostro territorio c’è una società che vorrebbe mettere altre pale eoliche – commenta la sindaca Maria Bice Ginesi –. Noi già ospitiamo 10 pale e sono fortemente impattanti, sia dal punto di vista paesaggistico sia come inquinamento acustico. Ancora di questo nuovo progetto non conosciamo niente, tranne che dovrebbe avere una potenza di 79,2 MW. L’attuale impianto ha un potenza pari a un terzo di quello nuovo proposto".

Nicola Ciuffoletti