"Sì alla lotta all'erosione a Follonica, ma con criterio: qui deve rimanere un mare di qualità"

L'associazione Golfovivo sostiene che, per evitare l'erosione, servano interventi mirati, ma che bisogna fare un ragionamento diverso. Non si può pensare ogni anno di intervenire sulle barriere, ma bisognerebbe fermarsi a pensare per capire se si vuole mantenere la qualità del turismo.

"Servono interventi per evitare l’erosione? Sì ma va fatto un ragionamento diverso". Inizia così l’associazione Golfovivo dopo l’ultima mareggiata. "Pur comprendendo lo stato d’animo di alcuni dei gestori di stabilimenti balneari, bisognerebbe partire da pochi e semplici elementi – aggiungono –. Una spiaggia così ampia, profonda, non l’abbiamo mai avuta. Rispetto al periodo pre-soffolte la possibilità di posa degli ombrelloni è aumentata per tutti, e non di poco. Dalle soffolte hanno tratto giovamento sia la spiaggia libera che quella privata, oltre ai proprietari delle "baracche" che sovente venivano invase dal mare. Detto questo bisogna anche considerare lo stato del mare nel suo complesso: inutile negarlo. Periodi più frequenti di torbidità, mucillaggine, maggior presenza di elementi in sospensione quando ci sono giornate molto calde, prive di vento e moto ondoso non sono cose sconosciute ma questo è il ‘prezzo’ che Follonica ha ritenuto di pagare per avere più spiaggia". Poi chiudono: "Oggi crediamo che non si possa pensare ogni anno di intervenire sulle barriere, siano verticali o orizzontali. Prelevando ancora "sabbia" o quello che è rimasto dagli interventi degli anni passati danneggeremmo questa è non faremmo un grande servizio alla qualità della spiaggia. Bisognerebbe fermarsi a pensare e non solo operatori turistici per capire se vogliamo continuare a fare turismo di qualità o trasformare le nostre acque in quelle tipiche della riviera romagnola".