Settecento ettari di bosco bruciati dall’incendio

Drammatica prima conta dei danni, provocati dal grande rogo scoppiato domenica a Cinigiano. E ieri sera le fiamme sono riprese in zona Romanella

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di Nicola Ciuffoletti

L’incendio di Cinigiano ha coinvolto circa 700 ettari, anche se non tutti percorsi dalle fiamme: ci sono zone "incombuste" all’interno del perimetro. Intanto gli abitanti di Cinigiano alle 3 del mattino di ieri sono rientrati in casa. Ieri dopo una mattina di bonifica, nel pomeriggio il vento è tornato a soffiare e le fiamme, intorno alle 18, sono tornate a far paura in un’area boschiva vicina ad alcune case della zona Romanella. Per precauzione sono state evacuate 20 persone. Nel tardo pomeriggio sono riprese dunque con intensità gli sganci di acqua dai mezzi aerei Aib e dai canadair. Parallelamente non si sono mai fermate le operazioni di bonifica delle aree andate a fuoco con un dispositivo di soccorso di circa 50 unità giunte dai comandi di Firenze, Siena, Prato, Livorno, Bologna e Parma e ovviamente di Grosseto. Sul campo in azione anche un mezzo antincendi (un’autobotte) del 4° Stormo e il personale antincendi. La conta dei danni è enorme. In fumo un casolare, rimesse di fieno, boschi, oliveti e terreni seminativi. Guasti alla linea telefonica Tim. L’interruzione delle linee telefoniche e della rete dati ha compromesso le attività dell’ospedale di Castel del Piano. Non è stato possibile eseguire esami radiologici e fare i prelievi. Stessa cosa anche per il call center di Arcidosso. Unanime la vicinanza espressa a Cinigiano dal mondo della politica. "Esprimo il mio sostegno e la mia solidarietà alle popolazioni della provincia di Grosseto colpite dagli incendi e chiedo al governo di valutare l’opportunità di dichiarare lo stato di emergenza". È quanto ha dichiarato il deputato del Pd Luca Sani a seguito del rogo. "Siamo vicini a Cinigiano e ci mettiamo a disposizione nei nostri ruoli per assicurare una pronta ripartenza all’intera comunità". Così l’onorevole Mario Lolini, commissario regionale della Lega, il consigliere regionale Andrea Ulmi, commissario provinciale del Carroccio, cui si uniscono il senatore Manuel Vescovi, e il segretario della Lega Amiata Gilberto Alviani. Poi gli esponenti proseguono: "Calcolati i danni, se l’amministrazione comunale deciderà di chiedere lo stato di calamità, noi siamo pronti a sostenerla". Fabrizio Rossi, coordinatore regionale Fratelli d’Italia e Daniele Puggioni, presidente del circolo Fratelli d’Italia Cinigiano. "La Maremma ai piedi del monte Amiata sta bruciando. Tantissimi ettari di bosco, oliveti e colture agricole sono andati distrutti per via delle fiamme che hanno colpito il nostro territorio" "In questo momento – commenta Rossi – occorre abbattere qualsiasi steccato ideologico e politico, cercando di restare uniti accanto al Sindaco e a tutte le Istituzioni per il bene dei cittadini di Cinigiano e dei comuni limitrofi. Occorre far fronte comune a questa situazione drammatica". "La Confederazione si è subito messa in moto e si è già attivata con gli organi regionali preposti per attivare le procedure e assistere le aziende colpite dall’incendio" spiegano da Cia-Grosseto.