REDAZIONE GROSSETO

Scavi alla Grotta dei Santi Riprende la "campagna" con l’équipe di Spagnolo

Riparte dal 15 al 30 giugno, l’attività degli studiosi dell’Università di Siena, che sono alla ricerca di nuovi reperti e testimonianze sul passaggio dell’uomo di Neanderthal a Porto Ercole .

Scavi alla Grotta dei Santi Riprende la "campagna" con l’équipe di Spagnolo

Riprendono gli scavi alla Grotta dei Santi. I ricercatori dell’Università di Siena-Unità di Ricerca di Preistoria e Antropologia e di Bologna (Dipartimento di Beni Culturali) torneranno nell’anfratto nei pressi di Porto Ercole per una breve campagna di due settimane, da 15 al 30 giugno. Di nuovo allo studio dell’equipe diretta dal dottor Vincenzo Spagnolo il tardo Paleolitico medio, periodo in cui l’uomo di Neanderthal abitava l’Argentario – e la grotta in questione – circa 47mila anni fa. Gli scavi, che vanno avanti dal 2007 pur con qualche anno di stop a causa della pandemia e della burocrazia, hanno portato al ritrovamento di molti resti del passaggio dell’uomo. Il lavoro, nonostante gli scavi siano stati fermi anche lo scorso anno, però, non si è mai fermato: ci sono state due spedizioni per un progetto di ricerca finanziato dalla National Geographic, con le ultime due campagne nel sito che sono state interamente finalizzate alla raccolta di dati per questo progetto. Si riprenderà dunque quest’anno con nuovi scavi, alla ricerca di nuovi reperti e testimonianze sul passaggio dell’uomo di Neanderthal nella Grotta dei Santi. I ricercatori possono così portare avanti le attività sul campo oltre che in laboratorio. I risultati delle prime ricerche, presentati nell’ambito di congressi internazionali e nazionali, sono in parte pubblicati su prestigiose riviste scientifiche internazionali, ricevendo grande interesse da parte degli specialisti del settore. Livello dopo livello la caverna, situata nei pressi di Punta Avoltore a due passi da Porto Ercole, sta portando infatti alla luce numerosi reperti e testimonianze tangibili: focolari, utensili di pietra, resti di animali e frammenti dei materiali utilizzati da chi abitava quella grotta oltre 40mila anni fa. Resti umani, al momento, non sono stati ancora trovati. La grotta è però ricca di carbone e altri elementi che consentono di capire come avveniva lo sfruttamento del fuoco.

Andrea Capitani