Grosseto, 22 maggio 2025 – Ci sono i manuali e i protocolli, ci sono le tecnologie sempre più performanti. Ma nulla potrebbe dare risposte concrete se non ci fosse chi è in grado di fare la differenza trasformando la teoria in pratica. Lo sa bene il turista sessantenne che domenica scorsa questa differenza l’ha vissuta sulla propria pelle. Colto da malore mentre insieme alla moglie si godeva sole e mare elbani, a Marciana, ha visto materializzarsi la ’Provvidenza’ sotto forma di elicottero atterrato esattamente dove il malessere lo aveva bloccato.
Non proprio un’aviosuperficie, neanche una piazza, neppure una strada: uno scoglio. E quell’enorme ’angelo’ giallo e rosso di nome ’
P egaso 2’ sceso dal cielo si è potuto posare su quella minuscola cresta di roccia perché Roberto Noceto, comandante pilota della compagnia Avincis (quella che gestisce il servizio di elisoccorso per conto della Regione Toscana), ha fatto proprio questo: ha trovato il modo di trasformare la teoria in realtà.“In ogni intervento, al di là di una pianificazione che avviene sempre in maniera molto dettagliata – spiega Noceto –, c’è poi la necessità di trovare il modo migliore di portarlo a compimento valutando sul momento tutte le possibili variabili, tenendo presente l’obiettivo, ovvero riuscire a portare il più velocemente possibile il team medico dal paziente e farlo sempre in totale sicurezza per tutti”.
Non facile, se quando arrivi scopri che lo spazio che hai a disposizione per atterrare è grande più o meno come un posto auto e per di più pure sconnesso. “Ci siamo resi conto che lo spazio era limitato – continua il comandante che alle spalle ha una robusta dose di esperienza militare su aerei ed elicotteri della Marina –, per cui abbiamo dovuto riprogrammare la sequenza dell’intervento. Intanto c’era l’urgenza di prestare soccorso alla persona colta da malore, per cui era fondamentale consentire al medico di intervenire. L’unico modo era quello di atterrare con la procedura hovering, ovvero toccando in maniera parziale il suolo, e poi una volta sceso il team medico ci siamo rialzati in volo per valutare un nuovo approccio. Non c’erano però aree idonee per atterrare, per cui siamo tornati nel luogo dell’intervento, che nel frattempo era stato liberato dai turisti, e abbiamo potuto far scendere Pegaso 2”.

“L’eliambulanza che ha la base a Grosseto, nell’ospedale Misericordia – spiega Stefano Barbadori, Direttore dell’Unità Elisoccorso ed Emergenza Territoriale 118 – è dotata della tecnologia Night Vision Google che permette interventi anche di notte in luoghi senza illuminazione. Ed è possibile intervenire anche in luoghi ostili, come pareti di roccia, scogliere e boschi, grazie alla possibilità di manovra con il verricello”.