Saltata la ‘Festa della Pina’. La delusione dei turisti

In molti erano giunti alla Pieve di Santa Maria a Lamula, ma una volta arrivati hanno scoperto che l’evento non c’era. Mancato ricambio nell’organizzazione .

Saltata la ‘Festa della Pina’. La delusione dei turisti

Saltata la ‘Festa della Pina’. La delusione dei turisti

ARCIDOSSO

Come ogni prima domenica dopo Pasqua anche l’altro ieri si sarebbe dovuta svolgere la tradizionale "Festa della Pina", così però non è stato e per molti visitatori è stata un’amara sorpresa. L’evento era tra i più longevi e tradizionali del territorio amiatino, una festa che è stata tramandata da generazione in generazione ma che quest’anno non ha avuto la forza di rinnovarsi. Una delle feste tradizionali più antiche, la Festa della Pina è un evento che caratterizza il paese di Montelaterone, si è sempre svolta negli spazi esterni della Pieve di Santa Maria a Lamula (questo edificio sacro risale all’853 d.c.) e simboleggia le primavera e l’amore che sboccia. "Volevo portare la mia figlia più piccola a vedere questa festa e mostrarle la bella storia della pina e dello zuccherino – spiega Michele Nannetti, cittadino di Arcidosso – ma purtroppo quando siamo arrivati abbiamo trovato il piazzale davanti alla Pieve senza nessuna persona. Abbiamo aspettato circa 20 minuti e in questo frangente di tempo sono giunte più di venti macchine, che come noi sono arrivate e poi se ne sono andate via. Dispiace che una festa del genere purtroppo non abbia avuto la forza di rinnovarsi".

Il problema che con il passare degli anni il comitato che organizzava l’evento ha perso le forze fino a non riuscire più a organizzare l’evento. Alcuni ritengono che la "Festa della Pina" derivi dai baccanali, i festeggiamenti con cui i Romani rendevano onore al dio Bacco, il cui simbolo era il tirso, un bastone con in cima una fronda. Col tempo il tirso si è trasformato in un bastone su cui è conficcata una pina d’oro o d’argento e la tradizione vuole che il bastone con la pina venga dato in dono dall’uomo alla donna amata, per dichiararle il proprio amore; se la prescelta contraccambia il dono, offrendo all’uomo uno zuccherino, dolce tipico di Montelaterone, è il segno che l’amore è corrisposto e che i due si stanno scambiando una promessa d’amore, all’ombra della storica pieve. L’Amministrazione comunale da canto suo ha provato a stimolare l’organizzazione dell’evento ma il vecchio comitato organizzatore ormai di fatto non esiste più. Anche questo episodio è un esempio di come l’associazionismo sia un fondamentale braccio operativo nell’organizzazione degli eventi e una risorsa per mantenere in vita le tradizioni di un luogo.

Nicola Ciuffoletti