Si sono presentati durante la notte all’ospedale Misericordia di Grosseto e l’hanno arrestata in flagranza di reato.
Lei, una operatrice socio sanitaria di 51 anni, secondo l’accusa, avrebbe rubato le ricette rosse, sottratte dai ricettari medici del servizio sanitario regionale e assegnati ai medici dell’ospedale grossetano.
Ricette che erano custodite dentro un armadio della struttura di via Senese.
Nel corso delle perquisizioni, effettuate dai carabinieri del Nas e quelli della Procura di Grosseto, nell’armadietto dello spogliatoio e anche all’abitazione della donna, sono state trovate e poi sequestrate numerose ricette non ancora compilate, due timbri di medici ospedalieri ed alcune confezioni di specialità medicinali che appartengono alla categoria degli stupefacenti.
I militari, coordinati dalla Procura e grazie anche alla collaborazione degli uffici della Asl Toscana Sud Est, hanno acquisito i flussi delle prescrizioni di quelle specialità medicinali.
Ma i medici che sono stati poi interpellati hanno negato tutto.
In pratica i medici hanno dichiarato la non autenticità di quelle prescrizioni mediche che avevano la loro firma e il loro timbro, ma non erano assolutamente state prescritte da loro.
I carabinieri, che stavano lavoravando da mesi al caso dopo aver ricevuto alcune segnalazioni, adesso dovranno capire anche cosa ci facesse quell’operatrice socio sanitaria con i medicinali stupefacenti consegnati con quelle ricette contraffatte.
Medicinali – va ricordato – che possono essere prescritti solo da un medico. Gli accertamenti, insomma, non sono ancora conclusi.
Le successive indagini – secondo le accuse mosse – hanno poi anche consentito di ricostruire che la donna, per anni, aveva sottratto quelle ricette per avere prescrizioni di stupefacenti.
La cinquantunenne, che adesso si trova in carcere, dipendente della Asl, lavora in uno dei reparti dell’area medica dell’ospedale Misericordia di Grosseto.