
Ieri una rappresentanza del ’Comitato per lo sviluppo sostenibile’ ha seguito i lavori del Consiglio comunale. "Ma siamo rimasti delusi".
Si sono presentati con magliette inequivocabili, verdi e con la scritta "non sulle nostre teste". Sono i rappresentanti del Comitato per lo sviluppo sostenibile di Rispescia che ieri sono entrati nella sala del consiglio comunale attendendo la discussione delle interrogazioni sull’ impianto di telecomunicazioni 5G a Rispescia presentata dal consigliere Ciro Cirillo (Pd) e sull’antenna 5G situata presentata dai consiglieri Pizzuti (Liberali, Riformisti e Socialisti) e Gabbrielli (Forza Italia).
"Protestiamo – dice Carmine Caracciolo, presidente del comitato – per l’installazione di questa antenna, perché è una scelta totalmente illogica, in prossimità dele case: la prima abitazione è a 20 metri e questa antenna è alta 32 metri, e se dovesse cadere? Alcuni legali ci hanno rassicurato sulla fondatezza di un possibile ricorso al Tar, ma per ora proviamo la strada del dialogo. Siamo saliti in Comune per ascoltare la risposta dell’assessora Vanelli".
"Il programma comunale degli impianti fotografa l’area permessa o consigliata sulla pressione degli impianti elettromagnetici – spiega Vanelli –. L’area di Rispescia era particolarmente verde perché mancava il segnale. Il mio assessorato ha fatto supporto all’Arpat per fotografare la situazione, non ci sono problemi di sicurezza per i cittadini".
"Non siamo soddisfatti delle spiegazioni avute – dice però Caracciolo – e non ci aspettavamo che la verità fosse sepolta da inesattezze. Non sappiamo se all’incontro l’assessora verrà, ma se non lo facesse farebbe un torto ai cittadini, non a noi del comitato".
Durante il consiglio comunale, il capogruppo Amedeo Gabrielli non ha potuto intervenire direttamente sul tema, ma ha chiarito poi la posizione del gruppo: la decisione, seppur formalmente condivisa con altri soggetti presenti al tavolo tecnico, è apparsa imposta, senza il necessario coinvolgimento della popolazione. "Lo spostamento dell’antenna dall’area Enaoli all’ingresso di Rispescia non garantisce un miglioramento del segnale né benefici evidenti per il territorio – dicono Gabrielli, Turbanti e Baldi –. Sebbene Arpat abbia assicurato l’assenza di rischi per la salute, questo non può giustificare l’assenza di un processo trasparente e partecipato".
Maria Vittoria Gaviano