
Il sindaco di Manciano Mirco Morini
Grosseto, 25 luglio 2025 – Due nuovi progetti per la realizzazione di impianti eolici di grande scala stanno per essere messi sul tavolo delle amministrazioni locali di Manciano e Arcidosso, scuotendo nuovamente il dibattito su energia rinnovabile, paesaggio e sostenibilità ambientale in Maremma e sul Monte Amiata. Il primo progetto riguarda la costruzione di un impianto eolico da 93,6 megawatt in località Sugarella, un’area compresa tra i comuni di Canino (VT), Montalto di Castro (VT) e Manciano (GR). A promuoverlo è la società Canino Sugarella S.r.l., con sede a Milano.
Il secondo, ancora in fase preliminare, è stato presentato dalla Energia Ecosostenibile S.r.l., con sede a Potenza, e mira a installare un parco eolico da 42 megawatt in località L’Abbandonato, nel comune di Arcidosso, con infrastrutture connesse che interesserebbero un’ampia porzione del territorio grossetano, toccando anche i comuni di Civitella Paganico, Cinigiano, Campagnatico, Roccalbegna e nuovamente Manciano. Dall’Amiata arrivano le prime reazioni. Il sindaco di Arcidosso, Jacopo Marini, frena: “Al momento non è arrivato alcun nuovo progetto al Comune – ha dichiarato – quindi non conosciamo i dettagli di nuovi maxi-impianti. Una cosa però è certa: l’Amiata ha già dato molto alla causa dell’energia rinnovabile attraverso la geotermia. Valuteremo nel merito, ma serve equilibrio”. Netta la posizione della consigliera di minoranza Guendalina Amati.
“La transizione ecologica è fondamentale, ma non può avvenire a spese dei territori. Progetti così invasivi rischiano di compromettere l’identità paesaggistica e culturale delle nostre aree. L’Abbandonato è una zona preziosa, da Stribugliano si dovrebbe vedere il mare, non una distesa di pale. Serve rispetto per chi qui ci vive e lavora”. Anche a Manciano, il sindaco Mirco Morini esprime una preoccupazione sempre più diffusa tra le amministrazioni dei piccoli comuni, costretti a fronteggiare una mole crescente di proposte industriali, spesso difficili da gestire: “Siamo sottoposti a una pressione crescente da parte di progetti di grande impatto. Le nostre strutture comunali faticano a star dietro a questa mole di documentazione, ed è necessario ricorrere a consulenze esterne, con un costo elevato per le casse pubbliche. Il rischio è che risorse fondamentali vengano sottratte ad altri servizi essenziali per la nostra comunità”.
Morini non nega l’importanza delle energie rinnovabili, ma solleva un punto chiave: “Serve una regia pubblica chiara e condivisa. Non possiamo permettere che questi territori, con una forte vocazione agricola e turistica, vengano trasformati in terre di conquista per interessi speculativi, - conclude - con ricadute ambientali e paesaggistiche potenzialmente irreversibili.” I progetti annunciati – se confermati – rischiano di aprire una nuova stagione di conflitti ambientali.
Nicola Ciuffoletti