LUCA MANTIGLIONI
Cronaca

Relazione sull’anno giudiziario. Fasce deboli, reati in aumento

Cresce il numero dei casi di maltrattamenti in famiglia, violenze e abusi sessuali e stalking. In salita anche i reati contro il patrimonio, ma calano i furti nelle abitazioni. Allarme per le truffe.

Relazione sull’anno giudiziario. Fasce deboli, reati in aumento

Aumentano i reati commessi contro le fasce deboli (maltrattamenti in famiglia, violenze e abusi sessuali, stalking), quelli contro il patrimonio, le truffe, quelli in materia ambientale e calano, invece, quelli informatici, quelli legati agli stupefacenti e quelli contro la Pubblica amministrazione. E’ questa la "fotografia" che esce dalla relazione annuale della Procura generale della Repubblica della Corte di Appello di Firenze che ha preso in esame il lavoro degli uffici giudiziari nel periodo compreso tra l’1 luglio 2022 e il 30 giugno 2023. Relazione che, fra l’altro, evidenzia anche le carenze di organico che in Maremma gravano sia sulla Procura che sul Tribunale.

"Quella di Grosseto – si legge nella relazione – è provincia relativamente tranquilla (rispetto ad altre della Toscana) dal punto di vista criminale, ma vi è fortemente percepito dalla popolazione il pericolo per la sicurezza, rappresentato soprattutto dai furti in appartamento e dallo spaccio di droga. Tuttavia la provincia, come risulta anche dalla Relazione del Distretto di Firenze per l’anno giudiziario 2020, si distingue per l’intensità dei segnali di rischio di penetrazione criminale che presentano livelli superiori rispetto alla media".

Reati contro il patrimonio. Nel periodo preso in considerazione sono stati denunciati 5945 casi, di cui la maggior parte (4646) contro ignoti, con un aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (5516 denunce). Calano leggermente però i furti in abitazione che sono passati da 843 a 830 casi.

Delitti contro la fasce deboli. In questo caso, purtroppo, c’è un aumento in ogni tipologia di reato. In totale sono stati registrati 500 casi (rispetto ai 459 dell’anno precedente) con numeri in crescita per i maltrattamenti in famiglia (da 255 a 261), violenze sessuali e abusi su minori (da 59 a 71) e stalking (da 145 a 168). Una zona d’ombra all’interno della quale è sempre molto difficile poter "misurare" la reale portata del problema, e la speranza è che il balzo in avanti dei casi registrati sia legato soprattutto all’aumento della capacità delle persone vittime di soprusi di denunciare la situazione e non più a viverla senza reagire. E proprio nell’analisi di questa categoria di reati nella relazione viene ricordato come la procedura del Codice Rosa sia nata proprio a Grosseto grazie al lavoro corale di Procura, Asl e Forze dell’ordine.

Omicidi. Sono cinque i casi volontari accaduti in provincia (fra consumati e tentati), mentre tre è il numero dei casi colposi derivanti da infortuni sul lavoro che hanno causato anche 95 denunce per lesioni gravi o gravissime (contro le 58 dell’anno precedente).

Stupefacenti. Se la presenza di persone che danno la sensazione di dar vita all’attività di spaccio è uno degli elementi che più allarma i cittadini (come rilevato appunto della relazione), c’è da dire che almeno dal punto di vista statistico i fascioli aperti per reati legati agli stupefacenti sono calati: 499 contro i 568.

Altri reati. Campanelli di maggiore allarme arrivano invece dalle truffe che toccano quota 1052 (contro 844) e dai casi di estorsione che sono stati 89 (contro i 61 precedenti), mentre le rapine fanno un passo indietro (da 67 a 62) così come i reati contro la Pubblica amministrazione che da 517 scendono a 453.

Detenuti. Un focus la relazione lo dedica alla popolazione carceraria e non evidenzia alcuna situazione di criticità per il sovraffollamento. A Grosseto erano detenute 24 persone (contro le 21 dell’anno precedente) e a Massa Marittima 28 (contro 50).