"Ragazzi, diventate la scorta di questa Italia"

Tina Montinaro, vedova di Antonio Montinaro, capo scorta di Falcone, racconta la sua storia ai giovani di Grosseto, invitandoli a essere portatori di legalità e a non dimenticare il sacrificio di chi ha lottato contro la mafia.

Stava facendo il suo dovere. Mancavano pochi minuti alle sei del pomeriggio, quando il 23 maggio del 1992 il contachilometri della "Quarto Savona 15" si è fermato dopo 100.287 chilometri. Un pomeriggio che ha cambiato per sempre la vita di Tina Montinaro. Una donna che ha fatto di ciò che gli è successo la sua voce più sincera e forte. Una voce per gli altri, per raccontare affinché non si volti la pagina di un libro scritto con coraggio. Antonio Montinaro era suo marito, ed era il capo scorta di Giovanni Falcone. Ieri Montinaro ha parlato a circa cento giovani grossetani usando la lingua della sincerità, quella senza giri di parole. Infatti il risultato è stato tale da far venire la pelle d’oca. I ragazzi si sono avvicinati qualcuno con le lacrime agli occhi, altri in silenzio l’hanno abbracciata. Altri gli hanno detto "è un onore averla conosciuta, lei è un’istituzione. Ha tanta forza". Ha raccontato con lucidità ciò che è successo, cosa sono stati questi trentadue anni.

"Mi sono ritrovata – racconta – con un ragazzo di ventiquattro anni che decise di scortare l’uomo più a rischio d’Italia e di mettere su famiglia. Era la prima volta che veniva processata la mafia, ma tutti ne negavano l’esistenza. Falcone era un folle per l’intero Paese. E i ragazzi che lo proteggevano erano dei fanatici. Solo chi ama veramente può perdere la vita per un ideale. Ho avuto un marito che mi fa camminare a testa alta. Non erano angeli, eroi, ma persone che stavano facendo il proprio dovere. Se è successo è perché siamo stati indifferenti. Ci dobbiamo chiedere come mai è successo dopo anni dal Maxiprocesso, cosa voleva fare Falcone? Se dopo questi anni la Quarto Savona è arrivata qui, vuol dire che abbiamo vinto noi, non li hanno fermati. I ragazzi della Quarto Savona 15 continuano a macinare chilometri".

Poi il messaggio ai ragazzi, "Siate migliori di noi, vi auguro di camminare sempre a testa alta. Dovete essere portatori di legalità. Perché non andate nelle scuole medie a raccontare ciò che avete imparato? Voglio che siate la scorta di questa Italia".