REDAZIONE GROSSETO

Quando un carro armato americano parcheggiò in piazza del Comune

Due giorni fa, nel 1944 un carro armato americano entrò, e letteralmente parcheggiò, in piazza del Comune a Grosseto. Sembra la scena di un film, invece è la nostra storia. Ma andiamo per gradi. È il 15 giugno del 1944 quando, dopo la cacciata dei nazifascisti, il Comitato di Liberazione Nazionale deve dotare Grosseto di un’amministrazione pubblica. Nell’ex casa del Littorio si tiene una riunione con tredici cittadini che hanno contribuito alla lotta di liberazione: Gastone Barbini, Aristeo Banchi, Enrico Orlandini, Aster Festa, Giuseppe Guidotti, Bovio Arreti, Angiolino Rossi, Lio Lenzi, Emilio Di Renzone, Gino Lenzi, Luigi Bani, Ugo Pacini e Adriano Pieraccini. Lenzi viene nominato sindaco della città, Bani vice sindaco e Festa prefetto. Ma come si legge nei documenti dell’epoca, siccome “erano tutti comunisti, a eccezione del repubblicano Pieraccini, era una situazione in cui risultava difficile dar vita a organismi amministrativi e politici pluralistici. E questo fatto poteva creare complicazioni con gli americani, non certo favorevoli ai comunisti”. Si stabilisce dunque che alcuni rappresentino i partiti assenti. Il pluralismo, almeno in apparenza, è salvo. E la città è pronta ad accogliere gli alleati, che il giorno dopo fanno il loro ingresso in centro con i carri armati. Rossano Marzocchi