REDAZIONE GROSSETO

Grosseto, "Rivelava segreti a parenti e amici". Sospeso l’assistente della procura

L’accusa: accedeva al sistema sin dal 2012 per attingere notizie sui fascicoli del fratello e della cugina. Misura interdittiva del giudice della durata di dieci mesi. Stupore nell’ufficio: "E’ un dipendente modello"

Procura di Grosseto

Grosseto, 19 febbraio 2022 - Avrebbe consultato il sistema informatico riservato della procura, dove lavora, per fornire informazioni ad amici e parenti sui procedimenti giudiziari in corso e quindi coperti dal segreto istruttorio.

Un’accusa pesantissima, per un assistente giudiziario in servizio presso la procura di Grosseto, un caso scottante che ha sconquassato un ufficio dove il rigore è sempre stato la cifra di ogni dipendente, compreso lui, ritenuto un "impiegato modello".

Contestazioni su cui il gip di Firenze, Angelo Antonio Pezzuti, si è già espresso, emettendo un primo pesante verdetto: Massimo Guerrini, grossetano di 58 anni, è stato interdetto per dieci mesi dal suo ruolo. Secondo le accuse mosse dalla procura di Firenze - competente sul tipo di reato ipotizzato: accesso abusivo ai sistemi informatici e rivelazione dei segreti d’ufficio -, Guerrini aveva accesso al "Sicp", la banca dati "segreta", in cui si entra soltanto tramite l’inserimento di nome utente e password.

L’assistente giudiziario vi avrebbe fatto molte volte accesso. Dalle 12.20 alle 12.24 dello scorso 20 novembre, Guerrini avrebbe consultato il Sicp, secondo le accuse, e successivamente informato l’avvocato E. B. degli sviluppi di un’indagine (finita proprio a Firenze) riguardante una sua assistita. Gli inquirenti sono andati a ritroso nel tempo, e hanno estrapolato dal profilo dell’assistente giudiziario una mole di accessi a partire dal 2012 che non sarebbero motivati da questioni d’ufficio.

Consultazioni di fascicoli riguardanti il fratello, la cognata e la cugina, indagati o parte offese in alcuni procedimenti aperti a Grosseto. Il giudice Pezzuti, dopo aver interrogato Guerrini (assistito dall’avvocato Luigi Sartini) ha accolto la misura interdittiva di dieci mesi, richiesta dal pm, perché "una durata minore non appare idonea a fronteggiare la gravità del pericolo". Sempre secondo il Gip, "l’ammissione, parziale, di responsabilità da parte di Guerrini", non parrebbe sufficiente "ad escludere una recidiva in considerazione della scarsa percezione da parte del medesimo del disvalore delle sue condotte". stefano brogioni