FRANCESCA SABATINI
Cronaca

Pittura, fotografia, scrittura: ecco Rossetti

Incontro con un artista a trecentosessanta gradi, che ha messo la sua creatività al servizio di Grosseto e della Maremma

di Francesca Sabatini

L’occhio del cavallo con i riflessi del paesaggio, foto di dettagli, di paesaggi, la luce che vede l’infinito e l’abisso, il racconto di ogni attimo. Immagini che vanno ben oltre l’oggetto fotografico, quelle immortalate dall’obiettivo di Giovanni Rossetti, uno dei grossetani che ha dato il suo contributo a titolo volontario per la città, con la fotografia, con i video, con la pittura e con la qualità. Ce lo racconta lui stesso in una breve intervista, passando in rassegna i suoi studi letterari al magistero a La Sapienza di Roma, l’insegnamento, i 35 anni di lavoro all’Asl, la collaborazione con l’Avanti e le sue passioni: la fotografia e la pittura.

"Ho collaborato con diversi autori di Grosseto a titolo gratuito – ci racconta Rossetti – come Mazzolai, disegnando le fibule etrusche. Da allora ho iniziato a dipingere a spatola perché sento la materia. I miei dipinti sono andati soprattutto all’estero, dove ho avuto più successo".

In Svizzera, per esempio, dove centinaia di dipinti sono stati acquistati dagli appassionati d’arte e altrettanti hanno fatto il giro dell’Italia e dell’estero in diciotto esposizioni. Apprezzato come artista, la stessa Accademia d’arte Tiberina lo ha insignito del titolo ad honoris causa da circa 20 anni.

Poi, la seconda passione: la fotografia. Ed è grazie alle sue donazioni alla città, che gli scatti di Rossetti sono visibili a tutti in corso Carducci, sulle vetrine dei fondi della ex Coin: racconti che colgono l’attimo, immagini della Maremma che parlano di tradizioni, paesaggi, il territorio. E poi i dettagli, che si vedono nei suoi scatti che, come volontario, dedica ormai da 10 anni agli attori in scena agli scavi di Roselle, sotto la regia di Francesco Tarsi, che gli sono valsi la notorietà con la foto della "Volpe Shakespeariana" intrufolata sul palco. Nemmeno la pandemia lo ha fermato dalla voglia di regalare immagini alla città e questa volta, utilizzando il linguaggio video. Si passa dalla storia della casa rossa a Castiglione della Pescaia, agli estratti di vita quotidiana, per giungere alle narrazioni nostalgiche sul desiderio di ritornare a carta e penna. "L’opera più recente–- conclude Rossetti – è un libro che ho scritto e donato al comune di Grosseto dal titolo ‘Prima che la memoria scolori’. Ho sempre avuto questa voglia di insistere sul ricordo. Quando parlo del ricordo parlo anche del presente. Prima che una persona dimentichi quanto ha vissuto, lo racconto".